Cosmetici: ingredienti marini in aumento a sfavore dell’ecosistema

I nuovi presunti elisir di giovinezza? Giungono dal mare e vengono utilizzati per la realizzazione di prodotti cosmetici “naturali” solo nel nome, ma in realtà ben poco rispettosi dell’ambiente. I segreti di bellezza del momento deriverebbero dall’impiego di conchiglie, pesci e uova di pesce, gusci, piante di costa, fanghi marini, alghe e minerali, che vengono impiegati per la realizzazione delle formulazioni di creme “miracolose”.

I nuovi presunti elisir di giovinezza? Giungono dal mare e vengono utilizzati per la realizzazione di prodotti cosmetici “naturali” solo nel nome, ma in realtà ben poco rispettosi dell’ambiente. I segreti di bellezza del momento deriverebbero dall’impiego di conchiglie, pesci e uova di pesce, gusci, piante di costa, fanghi marini, alghe e minerali, che vengono impiegati per la realizzazione delle formulazioni di creme “miracolose”.

Attenzione dunque al potere del marketing relativo ai prodotti di bellezza. Nei cosmetici composti con ingredienti di origine marina potrebbero non essere presenti ingredienti realmente efficaci, come nel caso della cartilagine di squalo, alla quale, oltre a proprietà cosmetiche, erano state attribuite proprietà anticancro, non legate ad una reale azione benefica, bensì ad un giro d’affari miliardario.

L’impiego massiccio in cosmesi di ingredienti provenienti dalle coste e dai fondali di mari ed oceani rischia purtroppo di mettere a repentaglio il loro delicato ecosistema. Le industrie cosmetiche, dopo aver individuato tale nuova direzione per la realizzazione dei propri prodotti, non vorrebbero comunque rinunciarvi e per tale motivo alcune di esse avrebbero deciso di rivolgersi a metodi appositi per ottenere gli ingredienti marini loro necessari.

Secondo quanto emerso dal rapporto Organic Monitor, le industrie cosmetiche più attente si starebbero già rivolgendo a produttori alternativi di ingredienti marini, derivanti da sistemi di allevamento e di acquacoltura. Resta però da comprendere se quanto ottenuto tramite simili sistemi sia da considerarsi realmente efficace e non dia vita a prodotti cosmetici in realtà ben poco performanti, ma semplicemente in grado di attirare il pubblico e facilmente vendibili.

Dato l’aumento della richiesta da parte dell’industria cosmetica di ingredienti di origine marina, una nuova attenzione all’approvvigionamento di tali risorse si è sollevata a livello mondiale, tanto che il prossimo 21 novembre a Parigi se ne discuterà in occasione del Forum dedicato alla Sostenibilità in Cosmetica, che verterà sulle implicazioni ambientali del ricorso a ingredienti di origine marina e sulle buone pratiche poste in essere dalle aziende più attente.

Alcune di esse, ad esempio, potranno avvalersi di alghe create in laboratorio, come già avvenuto negli Stati Uniti, una pratica che permette di evitare la rimozione delle stesse dai fondali marini, ottenendo delle alghe ricche di vitamine e minerali, adatte ad essere utilizzate da parte dell’industria cosmetica, che si spera possa intraprendere un percorso che sia realmente sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Marta Albè

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