Meduse: nuotare con i polmoni del mare (foto e video)

In realtà non tutti sanno che la parte superiore delle meduse detta cappello si può toccare tranquillamente perché non urticante. Se si ha la fortuna di incontrarne una in acqua, magari mentre si fa snorkeling, la si può osservare nella sua danza che la rende molto elegante e affascinante. Se si dovesse avvicinare troppo basta allontanarla spingendo delicatamente un po' di acqua.

Sarà che da piccolino sono cresciuto davanti ai documentari di quark e che se mi chiedevi cosa volevo fare da grande rispondevo il naturalista, sarà che la vita mi ha riservato altro, ma adoro vivere in contatto con la natura e quando ho la possibilità filmo e fotografo quello che incontro…

Il 5 ottobre, durante la pausa pranzo, ho approfittato della bellissima giornata per fare uno degli ultimi bagni autunnali con mio padre.

C’era un bel sole, l’acqua era pulita e mentre nuotavamo vicino gli scogli facciamo un bellissimo incontro: un polmone di mare, ovvero una medusa. Il nome, polmone di mare, lo deve al suo movimento, che ben si vede nel video, e che la rende simile ad un polmone umano. Il suo vero nome scientifico è Rhizostoma pulmo , per le sue dimensioni è la più grande tra quelle presenti nel Mediterraneo.

Il suo diametro può raggiungere i 50-60 cm e un peso di 10kg che sono composti per il 98% di acqua.

Purtroppo, viste le caratteristiche urticanti dei tentacoli, molte persone hanno paura e spesso si vedono bambini sulle rive compiere vere e proprie stragi di meduse lasciate a disidratare al sole.

In realtà non tutti sanno che la parte superiore detta cappello si può toccare tranquillamente perché non urticante. Se si ha la fortuna di incontrarne una in acqua, magari mentre si fa snorkeling, la si può osservare nella sua danza che la rende molto elegante e affascinante. Se si dovesse avvicinare troppo basta allontanarla spingendo delicatamente un po’ di acqua.

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La sensazione di incontrarla in acqua è stata bellissima, sembrava gradire la nostra presenza, ma soprattutto sembrava desiderosa di carezze. La sua superficie liscissima può essere toccata tranquillamente a patto di essere delicati e di non disturbarla eccessivamente.

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Dopo un po’ di carezze ci ha salutati e ha continuato a vagare tra gli scogli liberamente.

Spero che presto molte persone cambino idea su questo e su tanti altri animali come gufi, civette, pipistrelli…. che per colpa dell’ignoranza e di alcune dicerie popolari, prive di fondamento, sono malvisti e considerati di male augurio.

Fabio Ventriglia Campana

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