OGM: dopo lo studio shock la Russia ritira le importazioni

A seguito dello studio shock sulla tossicità del mais OGM NK603 di Monsanto condotto di recente in Francia, la Russia ha deciso di bloccare temporaneamente l’importazione del prodotto finché non sarò fatta chiarezza sui risultati dello studio stesso, che avrebbero dimostrato come il mais geneticamente modificato possa provocare tumori nei topi.

A seguito dello studio shock sulla tossicità del mais OGM NK603 di Monsanto condotto di recente in Francia, la Russia ha deciso di bloccare temporaneamente l’importazione del prodotto finché non sarà fatta chiarezza sui risultati dello studio stesso, che avrebbero dimostrato come il mais geneticamente modificato possa provocare tumori nei topi.

Lo studio in questione si trova attualmente soggetto a dure critiche. L’agenzia russa per la tutela dei consumatori ha richiesto per questo motivo l’intervento di un istituto nazionale affinché i dati francesi possano essere correttamente interpretati. A tutela della sicurezza della popolazione il mais NK603 cesserà di essere importato fino a nuovo ordine, finché cioè la veridicità dei risultati delle ricerche condotte dagli esperti francesi non verrà confermata.

I primi dubbi sul corretto svolgimento del suddetto studio sono sorti dal momento in cui il team francese ha rifiutato di sottoporre i propri risultati al controllo dell’Efsa, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare. I ricercatori francesi autori dello studio hanno ammesso di aver rifiutato che esso fosse sottoposto alla supervisione da parte dell’Efsa in quanto essa non sarebbe imparziale, poiché ha già concesso la propria approvazione al mais OGM.

Il mais OGM oggetto della ricerca francese, identificato dalla sigla NK603, è un prodotto studiato per essere resistente all’erbicida Roundup, prodotto dalla stessa Monsanto e utilizzato per ottenere i massimi risultati dal punto di vista della resa produttiva. I ricercatori che si sono occupati di condurre lo studio proseguono nel sostenerne la validità, sebbene essi stessi abbiano ammesso di non aver utilizzato la tipologia di topi da laboratorio più adatta agli esperimenti condotti.

I risultati ottenuti sarebbero a loro parere da considerare comunque significativi e la comparsa di tumori nei topi sottoposti alle sperimentazioni sarebbe in ogni caso da ritenere allarmante. I ricercatori francesi si rifiutano di rendere pubblici i loro risultati almeno finché non verranno rese note al mondo le motivazioni e gli elementi sulla base dei quali è stata autorizzata la produzione di mais OGM NK603 in Europa.

In base a quanto dichiarato da parte del tossicologo dell’Università di Roviri, in Spagna, José Domingo, e da parte di uno dei direttori della rivista Food and Chemical Toxicology, al momento della sua verifica lo studio non avrebbe destato alcun allarme sulla veridicità dei risultati. Già nei mesi precedenti Domingo aveva sollevato la necessità che fosse condotto uno studio indipendente sul mais Monsanto.

In Italia siamo al sicuro?

Dopo la decisione della Russia di bloccare le importazioni del mais incriminato, la Coldiretti chiede che nel nostro Paese e in Europa vengano assunte misure di sospensione dell’immissione sul mercato e di utilizzazione di prodotti geneticamente modificati importati da Paesi terzi a fronte del rischio di contaminazione di alimenti e mangimi. Solo l’esercizio della clausola di salvaguardia, introdotta a livello europeo in deroga alla libera immediata circolazione dei prodotti già autorizzati, consente infatti di poter evitare quei rischi biologici riferiti all’ambiente ed alle peculiarità agroecologiche del nostro territorio, compromettendo l’identità delle nostre produzioni.

Marta Albè

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