Documentare tutti gli scandalosi numeri dei cacciabombardieri F-35 che l'Italia vuole acquistare. È questo l'obiettivo del video con infografica realizzato da Science for Peace, un progetto che si pone l'obiettivo di diffondere la cultura di pace nella società civile e nel mondo della scuola e ridurre gli ordigni nucleari e le spese militari a favore di maggiori investimenti alla ricerca e allo sviluppo.
Documentare tutti gli scandalosi numeri dei cacciabombardieri F-35 che l’Italia vuole acquistare. È questo l’obiettivo del video con infografica realizzato da Science for Peace, un progetto che si pone l’obiettivo di diffondere la cultura di pace nella società civile e nel mondo della scuola e ridurre gli ordigni nucleari e le spese militari a favore di maggiori investimenti alla ricerca e allo sviluppo.
Science for Peace sostiene, infatti,la campagna Taglia le ali alle armi , lanciata da Sbilanciamoci! e da Rete Italiana per il Disarmo per fare pressione sul Governo italiano affinché rinunci all’acquisto dei cacciabombardieri F-35 Joint Strike Fighter. “La ripresa economica e sociale da costruire nel nostro paese e in tutta Europa. L’uscita dalla crisi e la costruzione di una prospettiva positiva di futuro, soprattutto per le nuove generazioni. Sono queste le sfide inderogabili dei prossimi mesi, e per raggiungerle occorre avere delle risorse forti e delle energie importanti“, spiega in una nota Francesco Vignarca, Coordinatore nazionale Rete Italiana per il Disarmo.
Per questo è impensabile impiegare fondi e sforzi nelle direzioni sbagliate, come denuncia la campagna “Taglia le ali alle armi”, che chiede di diminuire le spese militari italiane, impegnando gli ingenti fondi ad esse destinate, più di 1700 miliardi di dollari in un solo anno nel mondo, per risolvere invece le problematiche economiche e per dare nuova spinta a reali percorsi di pace. Recentemente lo stesso Segretario Generale ONU Ban Ki-Moon ha ricordato come il totale delle spese militari mondiali arrivi quasi a raddoppiare il bilancio annuale delle Nazioni Unite.
In particolare, al centro dell’azione di campagna c’è il programma aereonautico Joint Strike Fighter, il programma più costoso della storia con i suoi oltre 400 miliardi di dollari complessivi per i cacciabombardieri F-35. Anche l’Italia ha aderito e questo ci potrebbe costare almeno 10 miliardi di euro, considerando solo il prezzo d’acquisto. Il costo di mantenimento di ogni aereo, poi, è di almeno 10 milioni di euro. Con la stessa cifra, spiega il video, si potrebbe, ad esempio, fornire un’indennità annuale di disoccupazione a oltre 17mila precari, finanziare 5 anni di lavoro per 90 mila ricercatori, produrre energia da fotovoltaico pari al fabbisogno di 13 mila famiglie per 30 anni. Acquistare questi aerei è davvero una priorità?
Per fortuna, il folle acquisto può ancora essere bloccato: “il nostro paese non ha sottoscritto i contratti per questi nuovi aerei e c’è quindi la possibilità di usare diversamente questi soldi pubblici: sarebbe un primo ed importante passo, da accompagnare poi con molti altri, per un cambio radicale di prospettiva”, avverte Vignarca, ricordando come “quasi 80mila persone, 650 associazioni e più di 70 Enti Locali hanno già fatto sentire la propria voce, in quest’ottica, contro i cacciabombardieri F-35. C’è spazio per lavorare ancora insieme, e usare le risorse comuni di tutti noi per obiettivi più utili e sensati“.
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