L'E-Cat ad alta temperatura avrebbe superato brillantemente due importanti test condotti da terze parti indipendenti. A rivelarlo è stata la Prometeon di Aldo Proia, società licenziaria del catalizzatore di Rossi per l'Italia
L’E-Cat ad alta temperatura avrebbe superato brillantemente due importanti test condotti da terze parti indipendenti. A rivelarlo è stata la Prometeon di Aldo Proia, società licenziaria del catalizzatore di Rossi per l’Italia. In particolare sarebbe stato l’Hot E-Cat ad ottenere buoni risultati.
In realtà, gli esiti dei test di validazione del dispositivo specifico che lavora ad alte temperature e che in futuro potrebbe essere utilizzato per la produzione di energia elettrica, erano stati già diffusi in concomitanza con l’inizio del convegno di Zurigo, ma sono stati ufficialmente annunciati dalla Prometeton, che con un comunicato stampa ha fatto sapere che c’è stato anche un terzo test, il 9 Agosto, che confermerebbe i risultati ottenuti nei due predecenti test (il 16 Luglio e il 7 Agosto).
“Siamo estremamente entusiasti del lavoro svolto” aveva dichiarato allora Rossi, “poiché è la seconda validazione indipendente che abbiamo ottenuto nel giro di un mese“. Tuttavia, non si tratta del report finale. Prima di cantare vittoria Rossi invita alla cautela e annuncia che nei prossimi mesi saranno ripetute le misurazioni molte volte “a garantire la massima affidabilità dei risultati e del prodotto“.
Dal documento della Prometeon, si evincono diversi punti interessanti. In primo luogo i nomi dei firmatari del report. Il primo è quello di Fabio Penon, ingegnere nucleare e responsabile della certificazione dell’E-Cat, e come tale terza parte indipendente. L’altro ingegnere che ha lavorato al documento è Fulvio Fabiani, che lavora per la Leonardo Corporation come specialista del sistema di controllo elettronico dell’E-Cat. Ultimo firmatario è il Dott. David Bianchini, fisico dell’Università di Bologna.
A questo punto, è naturale chiedersi se l’ateneo bolognese sia in qualche modo coinvolto di nuovo nel progetto E-Cat, vista la rottura definitiva. Non abbiamo alcun certezza su questo, ma solo ipotesi.
In secondo luogo, si parla di prestazioni. Sul comunicato si legge: “Precisiamo che in questi test lo scopo non era quello di misurare il Cop dell’Hot Cat, che dalla procedura seguita viene sottostimato essendoci varie ipotesi prudenziali. Nella versione dell’E-Cat in commercio, il Cop garantito dal produttore è 6, ampiamente superato in precedenti test sull’E-Cat termico a bassa temperatura. Il Cop potrebbe essere molto più alto (fino a 100-200 nelle prove al limite), ma verrà tenuto anche in futuro a tale valore per ragioni di sicurezza”.
Il dossier di Prometeon spiega in parte anche la logica che sta dietro al funzionamento dell’Hot E-Cat, col riscaldamento di un fluido attraverso il contatto con una parete calda circa 1000 °C, mentre in alcuni punti interni al reattore si raggiunge una temperatura di addirittura 1200 °C.
E le radiazioni? I cosiddetti raggi gamma? Rossi da Zurigo non si è sbottonato dicendo che “quello che succede all’interno non può essere rivelato. È un campo minato”.
Ma qualcosa sembra essere venuto fuori, e secondo la società di Proia si completerà verosimilmente il processo di validazione nel giro di circa 3 mesi e “verranno pubblicati i dati finali e completi ad opera di terze parti imparziali e professionali“.
Francesca Mancuso
Image Credits: Leonardo Corporation