Redazione GreenMe Lanzarote. Isole Canarie, il peotico racconto di viaggio
Lanzarote è un surfista che guarda il cielo movimentato da nubi frettolose e superbe che si alternano al sole temperato e gentile e di forti Alisei che spifferano le nuove dal mondo.
Pan con ajo* y avocad, papas arrugads* con mojos* e…
…il mare, l’infrangersi delle onde, la musica.
Nero. Rosso. Verde. Blu. Bianco.
I colori si fondono alternandosi in una danza cadenzata dal vento.
Stratificazioni multicolore si intrecciano, ondeggiando su se stessi come nuvole pirotecniche.
Alte scogliere si stagliano specchiandosi nell’oceano gelato, impertinente e vivace.
Le pietre, alte e austere, basse e modeste, a punta e graffianti, asciutte e bagnate: onnipresenti. Accompagnano la sabbia in un percorso sconosciuto.
Energia pura.
Spiagge eleganti e sinuose si nascondono tra le rocce curiose, dune rocciose si perdono nell’infinità dell’oceano, abbracciate dai colori caldi dei tramonti…blu, viola, giallo, arancio…rosso.
Sette i comuni in cui è suddivisa l’isola. Sulla punta settentrionale si trova il comune di Haría, conosciuta come “la valle delle diecimila palme“. È uno dei luoghi più verdi dei sette comuni, e il suo particolare microclima favorisce la crescita di numerose specie vegetali.
La costa è tutta da scoprire, tra dune e rocce impertinenti, dove la natura esplode di gioia. Si completa con le piccole isole dell’arcipelago Chinijo, tra cui si distingue per dimensioni la Isla Graciosa, tutte visibili dal Mirador del Rio, uno dei punti panoramici dell’isola.
Lingue d’asfalto dirigono frotte di turisti tra le preistoriche rocce vulcaniche, a piedi, in bici, in auto poco importa. Frequenti le dichiarazioni di innamorati passeggeri dell’isola lasciate col gessetto sull’asfalto.
Teguise è particolarmente attrattiva, antica capitale dell’isola di Lanzarote, uno dei primi nuclei urbani che si svilupparono nell’arcipelago: un complesso di strade acciottolate e di case bianche, con i tipici balconi in legno, tra le quali spiccano gradevoli esempi di architettura popolare e nobiliare, e si incontrano botteghe di artigianato locale. Profondamente segnata dalla mano dell’architetto César Manrique, originario dell’isola, anche residenza dell’artista.
Giù per i vicoli di pietra vulcanica lavorata dal vento…può accadere di ascoltare un concerto improvvisato di musicisti affacciati ad un balcone delle tipiche case bianche o di incontrare il giardino di un artista collezionista degli oggetti abbandonati e dimenticati che con cura e ironia li ha raggruppati creando un istallazione mnemo-sensoriale.
O ci si può imbattere in uno dei tanti “mirador de los vientos” così li chiamo io, ovvero interessanti sculture cinetiche: César Manrique le chiama “Wind Toys“, sfruttando il forte e perenne vento di Lanzarote ( per ricordare anche i vecchi mulini a vento che stanno scomparendo.)
Queste grandi opere in ferro hanno forme geometriche che ruotano, girano, oscillano spinte dal vento, “condannate” ad un perenne movimento.
Questo panorama si contrappone alla bellezza selvaggia delle spiagge, come quella di Famara, sorvegliata dalla nobile altura che la sovrasta, la scogliera del Risco. La spiaggia è più lunga tra le tante dell’isola, un autentico paradiso per gli amanti del surf.
Il posto ideale per chi desidera godere della natura in modo esclusivo e totale, lontano dal turismo rumoroso e di massa.
La Geria è una zona vinicola, che offre paesaggi unici al mondo. Le viti crescono in buche scavate nella terra vulcanica nera circondate da muretti a secco che le proteggono dal vento. Alla Geria si trovano delle cantine chiamate bodegas dove si può degustare il vino tipico.
Il Golfo(El Golfo), un cratere che si apre al mare.
Il rosso, il nero, il verde di un lago inaspettato, il mare e un incredibile tramonto tra le rocce appoggiate sulla riva che regalano la possibilità al Sole di giocare con i colori delle onde.
Arrecife, la capitale, interessante e gentile nei modi offre ritmicità da scoprire.
Si può visitare El Castillo de San José, castello che fu originariamente costruito ad Arrecife come difesa contro gli attacchi dei pirati intorno al XVIII secolo.
Qui, nella capitale di Lanzarote, ad Arrecife, nel 1920, nasce Cesar Manrique artista poliedrico: pittore, scultore, architetto ma, soprattutto, paesaggista ed ecologista. Ha lavorato in tutto il mondo, in particolare in Spagna e America, ma poi è tornato nella sua isola. E con tutta la sua competenza e la sua autorità ha fatto di tutto per preservarla da uno sviluppo turistico dissennato, per non commettere qui a Lanzarote gli stessi errori commessi altrove: Lanzarote è la sua opera d’arte
Un energia soffocata, in alcune aree, da quella forma di turismo sfrenato tanto schivata da Manrique, tipica nel mondo e molto aggressiva.
Ne sono un esempio Puerto del Carmen e, per quanto sia gradevole, anche Playa Blanca.
C’è molto di “straniero” laddove dovrebbe risplendere di luce propria, avendone tutte le potenzialità. Inoltre, la speculazione è evidente. Interi quartieri giacciono ultimati e solitari. Vuoti.
Eppure posso dire che…
…Lanzarote è un cuore disegnato con le pietre, tracciato sul selciato rovente o intarsiato nel tronco di un arbusto.
Un paesaggio multiforme, spesso marziano e paradisiaco che ti abbraccia con la sua rara e antica biodiversità.
È il vento che sopla(soffia) energico, cadenzato, musicale.
È un vagabondo che lo segue, il vento.
È un gatto che scruta l’orizzonte.
È Vulcano, e la sua energia: campi di lava, spiagge nere o bianche o rosse, conche verdi o blu cobalto, boschi di cactus,avocado, banane. É selvatica.
Alessia Sorrentino(Simba Marafiki)
Accompagnamento musicale consigliato http://youtu.be/9qvglWAHDak
Traduzione:
*pan con ajo (pane con aglio)
*papas arrugadas (patate lesse con sale)
*mojos (salse).
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