L’energia oscura esiste

L'energia oscura esiste, al 99,996 per cento. Lo hanno detto gli esperti dell'Università di Portsmouth che in collaborazione con i colleghi dell LMU University di Monaco di Baviera hanno annunciato che la misteriosa ed invisibile energia che permea l'universo è reale

L’energia oscura esiste, al 99,996 per cento. Lo hanno detto gli esperti dell’Università di Portsmouth che in collaborazione con i colleghi dell LMU University di Monaco di Baviera hanno annunciato che la misteriosa ed invisibile energia che permea l’universo potrebbe essere reale.

Dopo due anni di studi condotti da Tommaso Giannantonio e Robert Crittenden, gli esperti sono giunti alla conclusione che la probabilità della sua esistenza è pari al 99,996 per cento. Ma cos’è esattamente l’energia oscura? Si tratta di una misteriosa ‘sostanza’ responsabile dell’accelerazione dell’Universo, ancora in espansione.

E perché è così importante accertarne l’esistenza? Secondo alcuni scienziati quella dell’espansione accelerata dell’universo non è un’ipotesi reale, ma solo un effetto dovuto al moto relativo della Terra rispetto al resto dell’universo. Un’altra spiegazione potrebbe essere legata a fenomeni gravitazionali ancora sconosciuti. Per questo si cercano eventuali prova che possano assegnare la parte da protagonista all’energia oscura.

Il prof. Bob Nichol, membro del team di Portsmouth, ha spiegato che l’energia oscura è uno dei più grandi misteri scientifici del nostro tempo, quindi non è sorprendente che tanti ricercatori ne mettano in discussione l’esistenza. Tuttavia, il nuovo lavoro avrebbe permesso di affermare con maggiore certezza che questa componente esotica dell’Universo è reale anche se ancora non si sa qual è la su composizione.

Più di un decennio fa, gli astronomi osservando la luminosità di supernove distanti si resero conto che l’espansione dell’Universo sembrava accelerare. I ricercatori che hanno fatto questa scoperta hanno ricevuto il Premio Nobel per la Fisica nel 2011. Erano Saul Permuter, Brian Schmidt e Adam G. Riess. Tuttavia, l’esistenza dell’energia oscura è rimasta nell’incertezza e al centro di accesi dibattiti. Numerosi sono stati i tentativi di dimostrarla, ma non sempre con esiti positivi.

Gli studi sull’energia partono nel 1967 con il cosiddetto effetto Sachs-Wolfe. I due scienziati che gli diederono il nome teorizzarono che la radiazione cosmica di fondo, la radiazione del calore residuo del Big Bang, è visibile in tutto il cielo e che la luce di questa radiazione tendeva a spostarsi verso il blu passando attraverso i campi gravitazionali presenti nell’universo, un effetto noto come redshift gravitazionale. In sostanza tale radiazione guadagnerebbe energia catturandola da quella oscura.

Nel 1996, Robert Crittenden e Neil Turok, ora al Perimeter Institute in Canada, hanno portato questa idea al livello successivo, suggerendo che gli astronomi potevano cercare questi piccoli cambiamenti nella energia della luce, ossia nei fotoni, confrontando la temperatura della radiazione con le mappe delle galassie nell’Universo locale. A questo punto, in assenza di energia oscura non ci sarebbe la corrispondenza tra le mappe.

Questo lavoro ci dice anche che vi sono possibili modifiche anche alla teoria di Einstein sulla relatività generale“, osserva Tommaso Giannantonio, autore principale dello studio, secondo cui la scoperta dell’energia oscura potrebbe fornire una definizione “completamente nuova di come la funziona la gravità“.

Lo studio è stato pubblicato dalla Royal Astronomical Society.

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