Geoingegneria e siccita’ globale: un problema irrisolto

La geoingegneria, attraverso alcune particelle sarebbe in grado di diminuire e disperdere la pioggia, potrebbe essere la responsabile della siccità del 2012?

Se ne parla ormai ogni giorno. La siccità di questa estate e quel che emerge dai dati statistici hanno qualcosa di allarmante. Basta cercare online la voce “geoingegneria” per rendersi conto che il dibattito è praticamente fermo, un problema reale sul quale si tace. E se la geoingegneria, fosse, attraverso alcune particelle, in grado di diminuire e disperdere la pioggia?

Per geoingegneria intendiamo l’insieme di tecniche volte in realtà a contrastare i cambiamenti climatici. La pioggia verrebbe dispersa dai metalli riflettenti usati che, bloccando la luce solare, ridurrebbero l’evaporazione. E potrebbe non essere solo la siccità, poiché a seguire ci sarebbero milioni di tonnellate di elementi chimici tossici che verrebbero così scaricati, quindi trasportati dall’atmosfera e depositati sul pianeta.

Basta fare caso al colore dei nostri cieli oramai non più azzurri, ma quasi argentei anche quando non ci sono irrorazioni evidenti. E sono proprio queste ultime ad essere sempre più frequenti. Persino quando per noi non c’è nulla di evidente al riguardo. A lanciare l’allarme un’immagine proposta dal Guardian nella quale sono segnalati i paesi in cui il pericolo della geoingegneria è più allarmante. Tra questi, anche l’Italia.

Ma a guardare bene sarebbero le attività chimiche, dunque, la principale causa della scarsità delle piogge in tutto il mondo. Se si confrontano le fotografie satellitari della Terra risalenti agli anni ’70 del secolo scorso, è possibile constatare come le superfici odierne siano meno estese e come abbiano lasciato spazio a pallide velature chimiche.

Si chiama “global dimming“, inoltre, quel fenomeno di oscuramento globale per cui il 30 per cento dei raggi solari non raggiunge la superficie terrestre. Peraltro, anche di questo fenomeno se ne parla poco. Anzi, quanti denunciano la geoingegneria sono spesso destinati ad un’emarginazione dell’informazione.

Se si considerano le anomalie climatiche che hanno contraddistinto il 2012, non è difficile considerare quello corrente come l’anno in cui in molte località del mondo si sono verificati fenomeni rari e preoccupanti. Il ghiaccio artico, infatti, sta scomparendo a differenza di quello antartico. Negli Stati Uniti la siccità ha causato e causerà danni incalcolabili, come segnalato anche dal recente G20. E lo stesso fenomeno sta succedendo in Italia, dove in molte località non piove da mesi, lasciando l’agricoltura è in ginocchio.

Eppure, basterebbe anche solo cominciare a parlarne.

Federica Vitale

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