Marta Albè Collocata lungo il bacino idrografico del Rio Platano, in Honduras, la Riserva del Rio Platano (Reserva de la Biósfera Río Plátano) fu istituita nel 1980 dalle autorità statali dell’Honduras, nazione dell’America Centrale, al fine di proteggere le eccezionali risorse naturali e culturali della valle del Rio Platano e dei territori circostanti. Poco tempo dopo, nel 1982, le Nazioni Unite decisero di dichiarare tale sito “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.
Collocata lungo il bacino idrografico del Rio Platano, in Honduras, la Riserva del Rio Platano (Reserva de la Biósfera Río Plátano) fu istituita nel 1980 dalle autorità statali dell’Honduras, nazione dell’America Centrale, al fine di proteggere le eccezionali risorse naturali e culturali della valle del Rio Platano e dei territori circostanti. Poco tempo dopo, nel 1982, le Nazioni Unite decisero di dichiarare tale sito “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” e di inserirla tra la lista dei siti naturali in pericolo.
All’interno di tale area, oltre 2000 persone sarebbero riuscite a mantenere i propri modi di vita tradizionali. La riserva appare caratterizzata tuttora dalla presenza di una eccezionale biodiversità sia per quanto riguarda la flora sia per quanto concerne la fauna. Essa infatti rappresenterebbe l’habitat naturale per numerose specie animali d’acqua, aria e terra, oltre che lo sfondo ideale per la diffusione di specie vegetai uniche e la cui presenza è considerata fondamentale da preservare.
Essa si colloca per la precisione nella regione dell’Honduras denominata Mosquita, nel Nord-Est del Paese. La riserva di estende tra la Laguna de Ibans e la Laguna de Brus per 150 chilometri e vede come località di confine le città costiere di Palacios e Brus Laguna. La Riserva protegge l’intero corso del Rio Platano, che si dispiega per ben 100 chilometri, ed alcune porzioni di fiumi come il Paulaya, il Guampu ed il Sicre.
L’area protetta comprende vaste zone occupate da rilievi, lungo i quali è possibile ammirare meravigliose cascate che discendono verso valle, create da quei fiumi che costituiscono i confini naturali della riserva. L’area montagnosa comprende formazioni rocciose degne di nota, come Dama Peak, ed una cascata che raggiunge i 500 metri. L’area della costa tende ad essere pianeggiante o ondulata, con un gran numero di lagune, come Ibans e Cartina. Le zone bagnate dal corso dei fiumi, non di rado interessate da precipitazioni, garantiscono la presenza di un terreno fertile adatto alle piccole attività agricole. Due terzi del corso superiore del fiume scorrono attraverso zone montagnose e parte del corso del Rio Platano è sotterraneo. Esso scorre infatti al di sotto di rocce di basalto.
La riserva protegge la più ampia zona di foresta vergine pluviale presente in Honduras. All’interno di essa si celano numerosi ecosistemi incontaminati. L’85% della riserva è occupato dalla foresta pluviale umida, mentre il 10-15% rientra nell’area della foresta sub-tropicale. Le lagune di Brus e Ibans sono caratterizzate dalla presenza di mangrovie, con piante basse e legnose tipiche delle zone costiere, mentre dalla costa verso l’entroterra si assiste alla presenza di aree di savana, nelle quali si alterna la presenza di pini e di praterie.
Per quanto concerne la fauna, la riserva vede la presenza di 39 specie di mammiferi, 377 specie di uccelli e 126 tra rettili e anfibi. Tra di essi, le specie purtroppo considerate a rischio di estinzione comprendono puma, giaguari, coccodrilli, tapiri, gattopardo americano, tartarughe, aquile e pappagallo ara. L’area protetta comprende un importante sito archeologico, denominato Ciudad Blanca (Città Bianca) e considerato una delle principali testimonianze relative alla civiltà Maya ed alle popolazioni pre-colombiane. All’interno di esso vi sarebbero, infine, i luoghi in cui Cristoforo Colombo approdò nel momento in cui raggiunse per la prima volta l’America nel 1492.
Marta Albè
