E’ stato inaugurato ieri sera, giovedì 5 luglio, a Londra “The Shrad”, il grattacielo più alto dell’Europa Occidentale, progettato dall’architetto Renzo Piano. La costruzione si preannuncia come realizzata, almeno in parte, attraverso l’impiego di materiali riciclati, ma può essere considerata realmente “green”? C’è già chi la giudica come mero frutto di manie di grandezza, come un edificio essenzialmente poco utile e nemmeno particolarmente gradevole alla vista, che non farebbe altro che deturpare il panorama londinese cui fino a questo momento eravamo abituati.
È stato inaugurato ieri sera, giovedì 5 luglio, a Londra “The Shard“, il grattacielo più alto dell’Europa Occidentale, progettato dall’architetto Renzo Piano. La costruzione si preannuncia come realizzata, almeno in parte, attraverso l’impiego di materiali riciclati, ma può essere considerata realmente “green”? C’è già chi la giudica come mero frutto di manie di grandezza, come un edificio essenzialmente poco utile e nemmeno particolarmente gradevole alla vista, che non farebbe altro che deturpare il panorama londinese cui fino a questo momento eravamo abituati.
Il grattacielo raggiunge un’altezza di 310 metri e si classifica così come il 45esimo edificio più alto del mondo, al primo posto nell’Europa Occidentale per le medesime caratteristiche. Il grattacielo è stato inaugurato in pompa magna, tra giochi di luci laser, a dodici anni dal lancio del progetto e dopo i tre anni necessari alla sua costruzione. Il grattacielo, che sorge sulla sponda Sud del Tamigi, è di forma piramidale ed è dotato di ben 11mila finestre, praticamente una per ognuna delle persone che si stima potrà riuscire ad ospitare. Al suo interno sorgeranno uffici, alberghi, abitazioni e negozi. Da una speciale piattaforma, a partire dal 2013, si potrà godere dall’alto dell’intero panorama della città. Non tutti i londinesi sembrano però essere felici della nuova costruzione.
Le pareti del grattacielo sono costituite quasi completamente in vetro. Altro materiale che ha giocato un ruolo importante nella sua realizzazione è l’acciaio, il 20% del quale proveniva dal riciclo. Il 95% dei materiali scartati durante la sua costruzione è stato a propria volta riciclato. Al suo interno sono stati disposti sistemi di ventilazione naturale, tramite apposite aperture verso l’esterno, che serviranno ad arieggiare i giardini d’inverno in esso presenti, al fine di migliorare la qualità dell’aria, ma di per sé un edificio di una simile imponenza non può certamente essere considerato ad impatto zero. Basti pensare a quanta energia sarà necessaria per la sua completa illuminazione nel momento in cui tutte le unità abitative o lavorative presenti all’interno di esso verranno quotidianamente utilizzate dalle migliaia di persone che lo popoleranno.
Il grattacielo appare a prima vista come un mero simbolo utilizzato per dichiarare al mondo la propria ricchezza ed il proprio potere da parte del principale finanziatore della sua costruzione, l’emirato del Qatar. “The Shrad” è stato inaugurato giusto in tempo per poter essere trasformato in uno dei simboli di Londra in occasione del principale evento sportivo che renderanno la capitale britannica protagonista dell’estate 2012: le Olimpiadi. C’è però chi ritiene che la sua realizzazione in un periodo di crisi economica così pesante per i cittadini della maggior parte dell’Europa non possa che essere considerata di cattivo gusto, per via dello sfarzo e del lusso che esso immediatamente richiama, stridendo con la complessa situazione economica del momento. Secondo il Guardian, “The Shard” non è altro che la perfetta metafora di una Londra che “diventa sempre meno egualitaria e pericolosamente dipendente da investitori alla ricerca di un rapido profitto”. Molti londinesi, e non solo, ne avrebbero fatto volentieri a meno.
Marta Albè