Pyura Chilensis: una roccia? No una delle più strane creature che abitano gli oceani

Una roccia "viva". Ha l'aspetto del tutto simile a quello di un masso e, proprio come se fosse un oggetto inanimato, se ne sta fermo, immobile. Ma non si tratta di un minerale, né di una pianta, bensì di uno straordinario e curioso essere vivente, la Pyura Chilensis

Una roccia “viva”. Ha l’aspetto del tutto simile a quello di un masso e, proprio come se fosse un oggetto inanimato, se ne sta fermo, immobile. Ma non si tratta di un minerale, né di una pianta, bensì di uno straordinario e curioso essere vivente, la Pyura Chilensis.

Appartenente alla classe degli Ascidiacea, animali marini, sessili, microfagi filtratori, dal corpo a forma di otre, la Pyura Chilensis, in barba alla sua straordinarietà, proprio come quasi tutti gli animali che popolano la nostra Terra, viene considerata una vera e propria prelibatezza da mangiare in qualche parte del mondo. Questa creatura marina che vive sulle coste rocciose del Cile e del Perù, viene infatti pescata commercialmente in alcune zone del Sud America e mangiata, cruda o cotta, accompagnata da insalate e riso, dalla gente del posto, che giura sia davvero troppo deliziosa.

Non li spaventa nemmeno il fatto che nel suo sangue siano concentrate grandi quantità di vanadio, elemento tossico per la salute dell’uomo soprattutto quando è in polvere, dato che causa numerosi sintomi, come spiega una pubblicazione della Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma. Quando, invece, viene ingerito e non viene assorbito è eliminato con le feci. Ma la Pyura chilensis contiene una quantità superiore di vanadio di ben 10 milioni di volte rispetto a quella che si trova nell’acqua circostante. Chissà se c’è da stare davvero tranquilli.

sasso vivente

Questa roccia “viva”, che può filtrare giornalmente centinaia di litri di acqua, è particolare non solo per la sua forma, ma anche perché è un organismo ermafrodito. La fecondazione, in breve, avviene all’esterno: dall’uovo fecondato nasce una larva natante simile a un girino, dotata di una corda dorsale, che, dopo un periodo di vita libera, si fissa al fondo e, attraverso una metamorfosi, si trasforma in una piccola ascidia. Nel 2005, i biologi Patricio H. Manríquez della Universidad Austral de Chile e Juan Carlos Castilla della Pontificia Universidad Católica de Chile hanno pubblicato una ricerca sulla rivista Marine Ecology Progress Series in cui documentano dettagliatamente questa riproduzione asessuale.

Il corpo della Pyura chilensis, come qualsiasi altra ascidia, è rivestito da una tunica coriacea. Attraverso il sifone inalante l’ascidia aspira l’acqua, che viene filtrata dal cestello branchiale e poi espulsa dal sifone esalante, insieme alle feci e ai gameti, mentre i movimenti dell’acqua sono resi possibili dal battito sincrono di cilia localizzate sul cestello branchiale. La Pyura chilensis le le altre ascidi possono passare inosservate a un occhio inesperto: quella sorta di roccia apparentemente inanimata che vi ritroverete davanti potrebbe essere, invece, una stupenda creatura vivente.

Roberta Ragni

Foto e fonte: Scientific American

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