Geotermico: via libera alle perforazioni del vulcano nei Campi Flegrei

Energia geotermica dai nostri vulcani. Un ambizioso progetto di cui si parla da anni e che potrebbe prendere forma nel Comune di Napoli. Scienziati e grandi esperti sono, infatti, riuniti fino a domani a Napoli in una conferenza internazionale sulla Geotermia, per discutere sulle opportunità offerte dal settore e sul via libera dato dal Comune partenopeo alla perforazione del vulcano dei Campi Flegrei.

Energia geotermica dai nostri vulcani. Un ambizioso progetto di cui si parla da anni e che potrebbe prendere forma nel Comune di Napoli. Scienziati e grandi esperti sono, infatti, riuniti fino a domani a Napoli in una conferenza internazionale sulla Geotermia, per discutere sulle opportunità offerte dal settore e sul via libera dato dal Comune partenopeo alla perforazione del vulcano dei Campi Flegrei.

Il supervulcano campano è una montagna di magma ed energia, che – sfruttata a dovere e nel rispetto di determinati protocolli – promette di fornire una vasta quantità di energia pulita a basso costo.

“In Campania potete contare su un potenziale geotermico elevatissimoha commentato Ernest Huenges, responsabile del settore geotermico del Geo Forschung Zentrum di Potsdam, tra i relatori del convegno, organizzato dalla sezione napoletana dell’Ingv e dall’Università Parthenope – con enormi benefici economici. In Germania per trovare temperature di 150 gradi centigradi dobbiamo perforare fino a 4 chilometri, mentre qui da voi bastano alcune centinaia di metri”.

E per quanto riguarda i rischi legati alle perforazioni?

campi flegrei

Secondo lo scienziato tedesco, utilizzando le opportune accortezze e i protocolli ufficiali, non si corrono rischi!

Esistono sistemi di monitoraggio avanzati che consentono di lavorare nella massima sicurezza. – ha commentato Huengens – In Campania si ha spesso un atteggiamento isterico di fronte a queste problematiche, perché c’e stato un fenomeno come il bradisismo, ma è possibile con una buona base conoscitiva del fenomeno operare nella massima sicurezza“.

Ed è proprio grazie a questi monitoraggi e alle nuove tecniche di perforazione che il “Campi Flegrei Deep Drilling Project” potrebbe vedere presto la luce. Il progetto per la perforazione del supervulcano dei Campi Flegrei, finanziato dal Consorzio internazionale per le perforazioni profonde continentali, è stato sospeso dal Comune di Napoli nel 2010, in seguito ad alcune contestazioni circa la scarsa sicurezza dei lavori. Oggi invece il via libera.

C’è l’ok da parte del Comune di Napoli, che è proprietario al 90% del sito dove avverrà la perforazione, nell’area di Bagnoli Futura – ha fatto sapere Giuseppe De Natale, dirigente di ricerca dell’Ingv e coordinatore del progetto – La geotermia come fonte energetica estremamente versatile e a basso impatto ambientale. Ci aspettiamo di partire al più presto – ha aggiunto – entro qualche mese, il tempo di riorganizzarci con la società che ha vinto l’appalto. L’obiettivo è monitorare e studiare questo vulcano per mitigare il rischio, oltre che sviluppare uno studio stratigrafico per ricostruire l’attività eruttiva nell’area di Bagnoli, decisamente quella più interessante perché più densamente abitata“.

Ma non è tutto, perché il nostro vulcano – oltre ad essere una fonte inesauribile di energia pulita e rinnovabile – è anche situato in un luogo morfologicamente adatto ad ospitare impianti di piccole e medie dimensioni. Inoltre, secondo quanto riferito dagli esperti del settore, se a questi impianti venisse applicato un modello alternativo di generazione elettrica distribuita, con il supporto delle “smart grids”, si potrebbero ridurre moltissime delle perdite energetiche date dalle linee di distribuzione attuali, che corrispondono al 7% dell’energia elettrica prodotta.

La trivellazione sarebbe dovuta avvenire già nel 2010, ma venne bloccata dal Comune di Napoli – proprietario del 90% dell’area di Bangoli Futura. Ora che l’amministrazione ha dato il lascia passare al progetto, si procederà con un primo pozzo, profondo 500 metrie del diametro iniziale di 30 centimetri che diventeranno 12 in profondità. Il pozzo fungerà anche da osservatorio vulcanico in profondità che “permetterà di aumentare di 3 ordini di grandezza la possibilità di rilevare i più piccoli segnali sismici” ha rassicurato De Natale.

Verdiana Amorosi

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