Via libera al piano di rimozione del relitto della nave. E il Ministero dell'Ambente rende nota la roadmap del raddrizzamento della nave
Costa Concordia, ieri la conferenza dei servizi convocata dal Commissario delegato per l’emergenza, Franco Gabrielli, ha dato il via libera al piano di rimozione del relitto della nave, naufragata lo scorso 13 gennaio nei pressi dell’Isola del Giglio. Lo ha annunciato in una nota la Protezione Civile.
Approvate dunque le operazioni previste dal progetto di massima sulla rimozione e il recupero della nave proposto dalla società armatrice che prevede di rimettere in galleggiamento l’intero scafo. Le amministrazioni presenti, dal Comune di Isola del Giglio alla Provincia di Grosseto e alla Regione Toscana, fino all’Arpat e ai Ministeri dell’Interno, dell’Ambiente, delle Infrastrutture e trasporti, della Salute e dei Beni culturali, hanno formulato, ognuna per il proprio ambito di competenza, uan lista prescrizioni che le società incaricate Micoperi e Titan Salvage saranno obbligate a rispettare nel corso dei lavori.
Insieme ad esse, anche una lista di raccomandazioni per una migliore tutela dell’ambiente, della salute e del patrimonio storico-archeologico. In particolare, come spiega l’Ansa, la commissione tecnica del ministero dell’ambiente ha fissato alcune tappe per la rimozione della Concordia, illustrando anche i possibili rischi per il mare e per i fondali.
Si parte già il 15 giugno, data entro cui i sondaggi dovrebbero concludersi. Si passa poi al 31 luglio quando verranno effettuate le ispezioni sul sito per procedere il 31 agosto alla messa in sicurezza del relitto. Ma occorrerà aspettare il 15 novembre per l’installazione dei cassoni di spinta sul lato sinistro e delle piattaforme sottomarine.
Dopo questa fase preparatoria, il 1° dicembre si entrerà nella fase più complessa, la rotazione del relitto, con l’installazione dei cassoni questa volta sul lato destro. Il 15 gennaio finalmente la nave potrà galleggiare e il 31 gennaio dovrebbe essere consegnato al porto. Sei mesi per rimettere in piedi quel che resta della nave, cui vanno aggiunti altri tre mesi circa per la bonifica dell’area, che dovrebbe essere completata entro il 30 aprile.
In questo frangente, la società di recupero dovrà confrontarsi con a Ispra e Arpat “per evitare incoerenze e sovrapposizioni“. La fase più critica, com’è facilmente intuibile, è quella del raddrizzamento della nave. Il ministero ha raccomandato un approvvigionamento d’acqua potabile per il fabbisogno dell’isola e la possibilità di indire il divieto di pesca.
Altro vincolo, imposto dal ministero dell’Ambiente riguarda la tutela del Santuario dei mammiferi marini, con un eventuale stop dei lavori in caso di avvistamenti di cetacei soprattutto se accompagnati da piccoli.
“Nessuno pensi di operare per la rimozione della Costa Concordia sull’isola senza tenere presente che le priorità, ambientali, economiche e sociali, sono e rimangono quelle del Giglio“, ha detto il sindaco del Giglio Sergio Ortelli. “Occorre mantenere, come già fatto con grande senso civico fino al completamento delle operazioni di rimozione del carburante, senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, senza fughe in avanti o altri intendimenti” chiedendo infine “il rispetto delle famiglie delle vittime e dei dispersi e il rispetto della popolazione del Giglio che ha il diritto di tornare alla normalità prima possibile“.
Francesca Mancuso
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