Quinto Conto Energia: i sindacati chiedono un Nuovo Piano Energetico Nazionale

A meno di una settimana dalla conferenza unificata anche i sindacati scendono in piazza

Quinto conto energia. Manca meno di una settimana alla Conferenza Unificata, che si svolgerà giovedì 10 maggio. E mentre si attende che qualcosa emerga dagli Stati generali delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, che apriranno il Solarexpo dal 9 all’11 maggio, anche i sindacati si sono posti in difesa delle rinnovabili, sottolineando la necessità di un nuovo Piano Energetico Nazionale.

Dopo le richieste della associazioni e i suggerimenti inviati alle Regioni sulle modifiche ai testi dei decreti, anche CGIL, CISL e UIL hanno avanzato al Coordinamento delle Regioni alcune proposte “vista la mancata possibilità di sviluppare qualsiasi confronto preventivo con il governo”.

I sindacati infatti vogliono “che si istituisca il nuovo Piano Energetico Nazionale e richiedono lo svolgimento di una grande Conferenza nazionale sull’Energia in grado di dare certezza sugli obiettivi fondamentali della sicurezza degli approvvigionamenti, della crescita, dell’autonomia energetica, del contenimento e riallineamento dei costi dell’energia alla media europea, del soddisfacimento degli impegni europei in tema di riduzione della Co2, di sviluppo delle rinnovabili, dell’efficienza e del risparmio energetico”.

Infine, si legge ancora, “sebbene le organizzazioni sindacali convengano sulla necessità di ridurre in prospettiva il costo dell’energia sulla bolletta elettrica delle famiglie e delle imprese, non possono accettare però l’impostazione di contrapposizione con lo sviluppo delle rinnovabili e con la tutela dell’occupazione del settore delle rinnovabili”.

Anche l’Anci,l’Associazione nazionale dei comuni italiani è perplessa dalle modifiche introdotte attraverso il Quinto conto energia e il decreto rinnovabili, e soprattutto la cancellazione del bonus per la sostituzione delle coperture in amianto con quelle fotovoltaiche: Questi provvedimenti suscitano enormi perplessità. Potrebbero portare a una serie di fermi attività rispetto a impianti nuovi e iniziative sviluppate in base a un certo tipo sistema normativo e che adesso sarebbero stoppate, magari con impianti già fatti e a costruzioni avvenute”, ha sottolineato Luigi Spagnoli, presidente della commissione ambiente dell’Anci, nonché sindaco di Bolzano.

Solo sei giorni, poi conosceremo la sorte riservata dall’Italia all’energia pulita.

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