Le radiazioni emesse da una stella hanno permesso agli scienziati di scoprire l'esistenza di un nuovo buco nero supermassiccio
Un nuovo immenso buco nero, intento a fagocitare una stella. Lo ha scoperto uno studio condotto da Suvi Gezari del Department of Physics and Astronomy della Johns Hopkins University.
Grazie ai raggi X emessi dalla stelle è stato possibile scoprire l’esistenza di uno dei buchi neri più grandi mai conosciuti. L’urlo della stella, come da molti è stato definito, al momento della sua distruzione, ha permesso di localizzarne la presenza.
Durante le osservazioni effettuate dagli scienziati, infatti, è stata rilevata una intensa emissione di raggi X dal nucleo di una galassia inattiva, proprio dove si trovava l’enorme buco nero supermassiccio.
I buchi neri sono enormi ammassi dotati di un’eccezionale attrazione gravitazionale, alla quale neanche la luce resiste. La malcapitata stella è finita dentro la sua sfera d’attrazione, captata dalla sua forza di marea, talmente potente da superare la forza di gravità che tiene insieme la stella.
A quel punto, metà della massa della stella è stata espulsa dal sistema, mentre la parte restante viene accresciuta dal buco nero “rilasciando in tal modo una gran quantità di energia in poco tempo e causando così un improvviso aumento della luminosità del sistema“, come hanno spiegato gli esperti dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Giuseppe Lodato, dell’Università di Milano e associato Inaf, ha spiegato che “fino a pochi anni fa, tali eventi, seppur predetti teoricamente, erano largamente sconosciuti. È stato solo negli ultimi anni, e in particolare a partire dall’anno scorso, grazie a specifiche campagne osservative di monitoragio di un gran numero di galassie, che gli astronomi hanno cominciato ad esplorare questo nuovo fenomeno“.
La ricerca è stata pubblicata su Nature.