Quinto Conto Energia: oggi la bozza dei decreti alle Regioni

Oggi saranno presentate alle Regione dai Ministeri le bozze dei due decreti

Quinto cono energia e rinnovabili elettriche. Saranno presentati oggi alle Regioni gli schemi de decreti. E non si attendono molti pareri favorevoli. Da adesso anche le Regioni potranno presentare le loro modifiche sulla bozza.

E il prossimo step sarà la Conferenza Unificata prevista per il 10 maggio prossimo. Questa mattina intanto le associazioni riunite negli “Stati Generali delle rinnovabili e dell’efficienza energetica” hanno fornito alle Regioni e ai Ministeri competenti il documento dove vengono illustrati i punti critici dei due decreti.

Le associazioni, dopo la chiusura totale da parte del governo ad eventuali modifiche che tenessero conto del loro punto di vista, hanno pensato di rivolgersi ai rappresentanti delle Regioni a quali oggi i Ministeri presenteranno i testi dei decreti.

Le Regioni, dunque, potranno dire l’ultima parola sul Quinto conto energia, anche se non si prospetta di certo la pace sul tema.Siamo state mere spettatrici. Abbiamo letto i decreti sulla stampa e sui siti internet, come tutti”, ha detto a Qualenergia Annarita Bramerini, Assessore all’Ambiente della Regione Toscana. Anche l’assessore regionale alle Attività produttive dell’Emilia Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, c’è andato giù duro sottolineando il fatto che questi decreti, senza ulteriori modifiche potrebbero avere ricadute negative sull’industria locale: “Cercheremo di smontare i decreti per le parti che non vanno”, ha detto Muzzarelli, che ha puntato il dito contro il mancato rinnovo dei bonus per la sostituzione delle coperture in amianto.

Alessandro Cremonesi, Presidente del Comitato IFI, qualche giorno fa aveva auspicato nuove modifiche al testo del decreto, che potrebbe, a suo dire, ridurre i posti di lavoro connessi al settore: “Ci auguriamo vivamente che dall’incontro di oggi il Governo mostri apertura e disponibilità a rivedere alcune parti del testo del decreto V Conto Energia elaborato; senza una profonda riconsiderazione e ascolto delle posizioni delle associazioni di settore, il Governo metterebbe una seria ipoteca sulla continuità aziendale di decine di miglia di imprese“.

Le modifiche, tutti le vogliono. Ma ci saranno davvero?

Francesca Mancuso

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