La Scotts Miracle-Gro, multinazionale produttrice di fertilizzanti, pesticidi e diserbanti per orti e giardini, tra cui il tristemente celebre RoundUp, si è dichiarata colpevole di aver violato le leggi federali statunitensi per aver utilizzato un insetticida non approvato su semi e granaglie per uccelli messi in vendita sul territorio nazionale per due anni. Il tribunale di Columbus, nell’Ohio, sta attualmente vagliando la proposta avanzata dall’azienda in merito al pagamento di una multa di 4 milioni di dollari e ad un versamento, a favore della ricerca sulla conservazione della fauna selvatica, dell’ammontare di 500 mila dollari.
La Scotts Miracle-Gro, multinazionale produttrice di fertilizzanti, pesticidi e diserbanti per orti e giardini, tra cui il tristemente celebre RoundUp, si è dichiarata colpevole di aver violato le leggi federali statunitensi per aver utilizzato un insetticida non approvato su semi e granaglie per uccelli messi in vendita sul territorio nazionale per due anni. Il tribunale di Columbus, nell’Ohio, sta attualmente vagliando la proposta avanzata dall’azienda in merito al pagamento di una multa di 4 milioni di dollari e ad un versamento, a favore della ricerca sulla conservazione della fauna selvatica, dell’ammontare di 500 mila dollari.
La produzione da parte della Scotts di mangime per uccelli trattato con insetticidi avrebbe avuto inizio nel 2005 con le linee di prodotti furbescamente denominate “Morning Song” e “Country Pride”. Gli insetticidi impiegati, considerati tossici per gli uccelli ed altre specie selvatiche, non erano stati approvati dal Governo per il loro impiego sui mangimi destinati ai volatili. Secondo i dati raccolti dal tribunale competente, nel 2008 l’azienda si sarebbe resa colpevole di aver distribuito 73 milioni di confezioni di prodotti trattati con insetticidi contenenti sostanze dannose per i volatili. Tra di esse vi sarebbero ingredienti attivi destinati ad agire contro gli insetti, tra cui l’Actellic 5E e il pirimiphos-methyl.
La Scotts avrebbe in seguito continuato a produrre e distribuire i mangimi incriminati nonostante fosse stata posta in allerta riguardo ai potenziali rischi da un ornitologo del proprio staff. L’associazione American Bird Conservancy è immediatamente intervenuta per ottenere che sui mangimi vi siano controlli maggiormente rigorosi da parte del Governo, in modo da non mettere a rischio la fauna presente sul territorio. Ad apporre le etichette, con eventuali indicazioni di pericolo o tossicità, sarebbe stata finora la stessa azienda produttrice. Sui prodotti in questione non vi sarebbe stato nessun intervento da parte dell’EPA (Environmental Protection Agency), alla quale potrebbe essere richiesto un maggior rigore.
George Fenwick, presidente di American Bird Conservancy, vorrebbe che vi fossero maggiori controlli riguardo all’operato della Scotts e della stessa EPA, sotto gli occhi della quale sono stati posti in vendita da parte della suddetta azienda prodotti contenenti ingredienti pericolosi e quindi da considerare fuorilegge. Il tribunale ha affermato come la Scotts abbia prodotto documenti falsi per ottenere che i propri mangimi potessero essere distribuiti sul mercato.
La Scotts si sarebbe già macchiata di una simile colpa tra il 2005 ed il 2007, quando furono messi in vendita due erbicidi che non avevano ottenuto l’approvazione necessaria da parte dell’EPA. Si trattava di prodotti che garantivano una rapida crescita degli ortaggi ed attivi anche contro le erbacce, le cui confezioni erano state marchiati con codici ed indicazioni in etichetta non approvate. Il loro ritiro dal mercato statunitense risale all’aprile 2008, ma nel 2012 la stessa multinazionale si trova invischiata in un caso del tutto analogo. Segno di come la storia si possa ripetere senza alcun ostacolo, spesso nei propri risvolti peggiori.
Marta Albè