Partono oggi a Marsiglia i lavori del 6° Forum Mondiale sull'acqua. Ma alcuni attivisti italiani sono stati fermati dalla gendarmeria francese
Si è aperto oggi a Marsiglia il World Water Forum, la sesta edizione del Forum Mondiale dell’acqua. Si tratta del più grande incontro mondiale attorno alla nostra più preziosa risorsa e mette insieme rappresentanti ed esperti provenienti da tutto il pianeta per concordare obiettivi comuni a traguardi da raggiungere per la tutela dell’acqua.
L’obiettivo del 6° Forum mondiale, che si svolgerà fino al 17 marzo, sarà però quello di affrontare le sfide che il nostro mondo sta affrontando e per portare l’acqua in alto all’interno di tutte le agende politiche. Non ci sarà sviluppo sostenibile finché le questioni idriche rimarrano irrisolte. Su questo non c’è dubbio. Per questo, quello dell’acqua è un diritto che deve essere garantito e attuato.
Come si legge in una nota sul sito del Forum, finora tale diritto è riconosciuto da 189 Stati. Ed è questa la prima delle 12 priorità segnalate dal Forum, insieme alle 3 condizioni di successo: buona governance, finanziamenti per l’acqua destinati a tutti i Paesi del mondo ed infine mettere tutti nelle condizioni di avere accesso all’acqua. Il Forum, che ha luogo ogni tre anni, è stato avviato per la prima volta nel 1997 con lo scopo di far fronte alla crisi idrica mondiale. In maniera globale.
Durante i lavori di apertura, uno degli interventi più interessanti è stato quello del premio Nobel Mikhail Gorbaciov secondo cui “per prevenire ulteriori nuovi conflitti, i leader della comunità internazionale devono saper rispondere con urgenza alla crisi idrica globale. È imprescindibile saper garantire l’accesso equo all’acqua potabile e ridurre rapidamente e significativamente gli usi non sostenibili dell’acqua, così come delle altre risorse naturali, allo scopo di proteggere il pianeta“.
Gorbaciov, in qualità di Presidente fondatore dell’Ong ambientalista Green Cross, ha sottolineato inoltre che è necessario un cambiamento politico, economico e sociale nella gestione dell’acqua per scongiurare devastanti conseguenze politiche e umanitarie a livello globale: “L’acqua è la base della nostra vita, è il centro dell’equilibrio del nostro pianeta e dei nostri ecosistemi, è il cuore delle nostre economie, delle nostre società e del nostro futuro. Costituisce la base per lo sviluppo e la sua importanza strategica è dimostrata dal suo uso come veicolo di pace ma anche quale fonte di tensioni e conflitti. Il rischio di una competizione sfrenata tra regioni e Paesi non può che aumentare se non si trova un modo per proteggere e condividere l’acqua“.
E le guerre per l’acqua non sono un’estremizzazione. Nulla di più reale se esaminamo queste cifre: il consumo pro capite varia in maniera consistente se si confrontano le economie più sviluppate e quelle in via di sviluppo: si va infatti dai 575 litri degli Stati Uniti ai 385 dell’Italia, dai 285 della Francia ai 180 del Brasile, fino ai 135 dell’India e 85 della Cina.
Nell’ambito del dibattito sulla water economy e sulla gestione delle risorse idriche, il Comitato del World Water Forum ha indicato anche i modelli del Barilla Center for Food & Nutrition: quello della Doppia Piramide alimentare e ambientale e quello della Piramide alimentare e idrica, considerati tra le idee più efficaci. Il Barilla Center ha indagato l’impatto di ciò che mangiamo sulla salute del pianeta. Ad esempio, produrre un pomodoro richiede 13 litri di acqua, una fetta di pane 40 litri, 100 grammi di formaggio 500 litri, un hamburger 2400 litri d’acqua.
Notevoli differenze riguardano anche l’alimentazione vegetariana. Il consumo d’acqua virtuale giornaliero per alimentarsi può variare infatti dai circa 1500-2600 litri della dieta vegetariana ai circa 4000-5400 litri in caso di una ricca di carne. Ancora una volta ad uscire vincente è la dieta mediterranea, che avrebeb di fatto un minore impatto sul consumo di acqua.
Ma agli stati generali sull’acqua, c’è anche chi non ha avuto la possibilità di manifestare la propria posizione. Durante la prima giornata di lavori del World Water Forum di Marsiglia, infatti, alcuni attivisti italiani del Movimento acqua bene comune sono stati circondati dalla polizia, che li tiene tuttora bloccati nei pressi dell’entrata del forum ufficiale.
Secondo quanto ha rivelato in una nota il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, altre dieci persone sono state fermate e portate al commissariato Eveché, “col solo scopo di non farli partecipare alla conferenza stampa di apertura del Forum. Gli attivisti, tutti muniti di regolare accredito stampa, sono stati poi rilasciati senza ricevere particolari spiegazioni in merito a quanto accaduto“.
Per questo, il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua ha chiesto l’immediato rilascio degli attivisti bloccati dalla polizia.
Francesca Mancuso