Arte e moda dal riciclo dei mozziconi di sigaretta

Esistono forme d’arte capaci di nascere dalle idee e dagli oggetti più impensabili. Un artista statunitense ed una stilista cilena hanno pensato di trasformare in vere e proprie opere di design quei mozziconi di sigaretta che spesso giacciono tristemente abbandonati lungo i marciapiedi. Nel mondo vengono gettati oltre 4 trilioni di mozziconi di sigarette all’anno, una quantità davvero impensabile, che in minima parte può essere recuperata proprio grazie all’arte contemporanea ed alla moda.

Sono una delle piaghe di strade e spiagge. Frutto della maleducazione di molti, ma anche ispirazione per altri. Sono i mozziconi di sigaretta che un artista statunitense ed una stilista cilena hanno pensato di trasformare in vere e proprie opere di design riciclando le cosiddette “cicche” che troppo spesso rimangono abbandonate sui marciapiedi. Nel mondo vengono gettati oltre 4 trilioni di mozziconi di sigarette all’anno, una quantità davvero impensabile, che in minima parte può essere recuperata proprio grazie all’arte contemporanea ed alla moda.

Tom Deininger ha deciso di riutilizzare i filtri delle sigarette consumate per la realizzazione di quadri e di sculture. Osservando da lontano le sue composizioni, è difficile riconoscere in esse l’impiego di materiali di scarto; tale aspetto, all’inizio, appare infatti piuttosto improbabile. È il caso ad esempio di una delle opere di cui l’autore sembra andare più fiero. Si tratta di un coniglio, il cui morbido pelo è stato riprodotto nell’aspetto proprio tramite l’impiego di filtri di sigarette.

Con una tecnica simile, Tom Deininger ha riprodotto il guscio di una conchiglia. L’opera è nata grazie ai mozziconi da lui stesso raccolti lungo strade e parcheggi situati nelle vicinanze del lungomare. Tom si è rivelato in grado di riconoscere le potenzialità artistiche di ciò che ai nostri occhi non appare altro che come un rifiuto da gettare nella spazzatura.

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È importante ricordare che i mozziconi di sigaretta possono permanere nel luogo in cui sono stati abbandonati tanto quanto un qualsiasi oggetto di plastica. Le sostanze chimiche in essi contenute sono in grado di rivelarsi dannose per gli animali, che potrebbero ingerirli, e giungere ad inquinare i nostri mari, se, come spesso accade, essi vengono gettati tra le sabbie dorate delle spiagge.

Ecco che allora recuperarne almeno una parte può trasformarsi in un dovuto atto di rispetto nei confronti del nostro pianeta. Da tali premesse è nato il progetto della stilista Alexandra Guerrero, che ha iniziato a prendere in considerazione il tema della moda e dei materiali di scarto in occasione della propria tesi di laurea. Chi avrebbe mai pensato che i mozziconi di sigaretta abbandonati avrebbero potuto costituire uno spunto per l’eco-fashion?

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Per la realizzazione delle fibre tessili, Alexandra si è occupata personalmente di raccogliere e ripulire i mozziconi. Essi vengono in seguito tinti e filati insieme a fibre più comuni, dopo aver subito un ulteriore processo di purificazione, e possono giungere a costituire il 10% della composizione del prodotto finale, percentuale che la stilista spera di poter presto incrementare.

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Alexandra ha finora realizzato cappelli, poncho, coprispalle, maglioni ed abiti lunghi, per i quali si è rivelato necessario l’impiego di migliaia di mozziconi, che la stilista spera in futuro di poter ricevere direttamente da pub, ristoranti ed altri locali, in modo da poterne avere a disposizioni grandi quantità, che eviteranno così di accumularsi nelle discariche.

Marta Albè

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