Domani nelle aule del Tribunale di Taranto si discuterà sulla maxi-perizia richiesta dal Gip sull'Ilva di Taranto
Ilva di Taranto. Domani presso il capoluogo ionico si incontreranno magistratura, periti e parti sociali in merito all’incidente probatorio. La maxiperizia richiesta dal Gip Patrizia Todisco sarà finalmente discussa in tribunale. E si spera che dopo il processo Eternit anche in Puglia vegna fatta giustizia.
Depositato a fine gennaio, il dossier dei periti chimici ha analizzato le emissioni dell’Ilva e le potenziali conseguenze legate alla salute umana, nonché le condizioni di sicurezza in cui si trovavano a lavorare gli operai.
La maxiperizia richiesta dal Gip, oltre alla diossina, ha individuato un mix di emissioni inquinanti che non ha eguali in Italia. Una vera e propria enciclopedia dei veleni, come gli ambientalisti l’hanno definita, quantificata anche dall’Arpa Puglia, dal 1994 al 2011.
Alessandro Marescotti, presidente dell’associazione ambientalista PeaceLink, in prima linea nella battaglia contro l’Ilva, ha commentato: “I periti nominati dalla Procura di Taranto hanno efficacemente indagato sull’inquinamento da diossina e sull’Ilva, individuando in quest’ultima una fonte significativa e determinante per comprendere quanto è accaduto, dopo il processo Eternit a Torino anche l’incidente probatorio a Taranto è al centro dell’attenzione nazionale. Ci saranno i cittadini davanti al Tribunale a chiedere silenziosamente giustizia in nome di tutto il popolo inquinato“.
Intanto si discute anche sulla stabilizzazione dei precari dell’Ilva. A tal proposito, il Governatore della Puglia, Vendola, invita tutti alla responsabilita, sia l’azienda che i lavoratori, soprattutto in merito alle ultime manifestazioni degli operai che rappresentano i 111 lavoratori somministrati dell’Ilva, rimasti a lungo su un cavalcavia sulla statale 100 per Bari, di fronte all’ingresso dello stabilimento siderurgico, per chiedere la loro stabilizzazione.
“Stiamo vivendo una fase molto complicata e difficile, ma al momento non c’è alcuna ragione per portare alle estreme conseguenze uno scontro che vedrebbe soccombere, paradossalmente, proprio le ragioni di chi aspetta di essere stabilizzato. Chiediamo pertanto a tutti, sia all’azienda che ai lavoratori, il massimo senso di responsabilità” ha detto Vendola. “La Regione nel corso del tempo, e sino ad ora, ha monitorato lo stato dell’intesa che attualmente vede solo 27 lavoratori somministrati, ricordiamo su 111, ancora da stabilizzare. Tra i 27 peraltro, alcuni lavoratori risulterebbero occupati presso ditte appaltatrici dell’Ilva. L’Ilva ci ha assicurato che sta procedendo all’attuazione dell’accordo siglato con i sindacati e che brevissimamente altri sette lavoratori saranno stabilizzati“.
Intanto, domani ne sapremo dalle aule del Tribunale, augurandoci che chi ha messo a repentaglio la vita e la salute delle persone possa essere punito. Quanto accaduto nel corso del Processo Eternit, non deve rimanere un caso isolato.
Francesca Mancuso