C’è tempo ancora fino al 31 gennaio per mandare i propri documentari e cortometraggi alla seconda edizione dell’Uranium Film Festival che si svolgerà a giugno/luglio a Rio de Janeiro in Brasile. Il Festival è su qualsiasi questione riguardi il nucleare e l’uranio, dalle bombe atomiche ai rifiuti nucleari e come si legge dal sito degli organizzatori “cerca di creare così una consapevolezza. Far circolare materiale indipendente sui rischi di tutta la catena del combustibile nucleare è un passo importante per un futuro senza nucleare. Se le persone sono informate sui rischi del nucleare, probabilmente non permetteranno la costruzione di centrali nucleari o di miniere di uranio”.
C’è tempo ancora fino al 31 gennaio per mandare i propri documentari e cortometraggi alla seconda edizione dell’Uranium Film Festival che si svolgerà a giugno/luglio a Rio de Janeiro in Brasile. Il Festival è su qualsiasi questione riguardi il nucleare e l’uranio, dalle bombe atomiche ai rifiuti nucleari e come si legge dal sito degli organizzatori “cerca di creare così una consapevolezza. Far circolare materiale indipendente sui rischi di tutta la catena del combustibile nucleare è un passo importante per un futuro senza nucleare. Se le persone sono informate sui rischi del nucleare, probabilmente non permetteranno la costruzione di centrali nucleari o di miniere di uranio”.
Il Festival è stato pensato e realizzato dall’Archivio Giallo ONG. Il giallo è il colore dell’uranio e il simbolo di tutta l’industria nucleare. Grazie a questo festival, l’Archivio Giallo sta anche creando la prima cineteca in Brasile e in America Latina dedicata proprio ai film che riguardano tutta la catena del combustibile nucleare e la radioattività.
Archivio Giallo è stato anche promotore di una importante mostra di successo in Brasile sul ces-137 e l’incidente che causò la sua propagazione, il peggiore dell’America Latina. Quaranta persone contaminate, undici in fin di vita; alcuni quartieri evacuati e gli abitanti trasferiti in un vicino stadio, per essere sottoposti a lavaggi decontaminanti, intere squadre di tecnici, specialisti e medici mobilitati. L‘incidente avvenne a Goiania, la capitale dello stato di Goias, nel Brasile centrale quando tre anni fa, venne chiuso un ospedale attrezzato come centro per la lotta al cancro. Per evitare che divenisse un luogo di raduno di sbandati e malfattori, la magistratura di Goiania aveva ordinato la demolizione dell’ edificio abbandonato con tutte le sue attrezzature, compresa ovviamente l’ apparecchiatura per la radioterapia, che conteneva ancora il micidiale cesio 137 usato per l’irradiamento.
Dopo un certo ritardo, l’ ordinanza della magistratura venne messa in atto: ma per una incredibile leggerezza, tra i macchinari ospedalieri asportati prima della demolizione non venne compresa l’ intera attrezzatura del reparto per la radioterapia. Così avvenne che a metà settembre del 1987 dei recuperatori di rottami ferrosi, rovistando tra le macerie dell’ edificio per ricavare ferraglia da rivendere, hanno tra l’ altro trovato l’apparecchio. L’hanno smantellato, impadronendosi delle parti periferiche metalliche e poi hanno abbandonato tra le rovine il suo pericoloso nucleo centrale. Nei giorni successivi, in una nuova incursione, la grossa capsula metallica contenente il materiale radioattivo è stata trovata da altri rottamari. Questi hanno tentato vanamente di aprirla: non essendo riusciti nel loro scopo, l’ hanno asportata e venduta a un commerciante di ferramenta. A sua volta il commerciante, incuriosito dalla lucentezza notturna del misterioso oggetto, ha tentato insieme a un cognato di aprire la capsula. Alla fine è riuscito ad aprire una fenditura nella parete del contenitore e da lì è fuoriuscita la polvere radioattiva di cesio 137. La magica polvere ha attirato l’ ammirazione e la curiosità divertita di amici e parenti del commerciante, che generosamente, secondo i resoconti delle agenzie e le dichiarazioni delle autorità brasiliane l’hanno distribuita a parenti e amici. Una delle figlie del negoziante, di sei anni, ha addirittura ingerito parti della polvere radioattiva. Altro materiale radioattivo sarebbe stato addirittura venduto a persone convinte delle sue proprietà magiche. Ma poco dopo quasi tutti coloro che in un modo o nell’ altro erano venuti a contatto con la polvere sono stati colti da violente nausee, diarrea, cefalee, perdite di capelli.
Una contaminazione devastante da cui Archivio Giallo ne ha tratto una bellissima mostra di denuncia allestita proprio durante la prima edizione del festival che ha visto proiettati 38 film provenienti da tutti i continenti e la partecipazione di più di 1000 persone, molte delle quali studenti e docenti e ospiti internazionali provenienti da USA, Costa Rica e Sud Africa. Un successo che ha fatto si che gli organizzatori continuassero anche quest’anno per la seconda edizione. Evidentemente il tema è molto sentito sia a livello di utenza ma anche e soprattutto a livello di documentaristi e filmaker. Per questa seconda edizione agli organizzatori sono arrivati già 40 documentari e cortometraggi provenienti da tutti i continenti, di cui ne sono stati già selezionati 10, tra cui molti titoli ovviamente sul Giappone e Fukushima.
Per di più questa seconda edizione sarà in contemporanea con il vertice sulla Terra delle Nazioni Unite che si svolgerà proprio a Rio in quel periodo. La data è importante perché sono passati ormai 20 anni da quel 1992 che vide il Brasile ospitare la prima conferenza mondiale dei capi di stato sull’ambiente. Fu un evento incredibile a cui vi parteciparono 172 governi e 108 capi di Stato o di Governo, 2.400 rappresentanti di organizzazioni non governative e oltre 17.000 persone aderirono al NGO Forum.
In questi 20 anni tuttavia nulla o quasi è stato fatto per l’ambiente soprattutto a livello nucleare. Nel frattempo le armi all’uranio continuano ad essere usate uccidendo e contaminando il territorio e le centrali nucleari continuano ad essere in funzione. Per cui questa estate sarà importante avere un occhio sul Brasile sia per il Forum sia per questo importante Festival.
Per info e spedizione materiale www.uraniumfilmfestival.org