Detrazioni 55%: risparmiati 47.800 GWh di energia grazie al bonus fiscale

Le detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici hanno consentito di risparmiare circa 47.800 GWh di energia all’anno, dal 2007 e il 2010. Un risultato che va ben oltre gli obiettivi prefissati dal Piano di di Azione per l’Efficienza Energetica del 2007 (PAEE), che prevedeva un risparmio energetico di circa 35.658 GWh/anno.

Le detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici hanno consentito di risparmiare circa 47.800 GWh di energia all’anno, dal 2007 e il 2010. Un risultato che va ben oltre gli obiettivi prefissati dal Piano di di Azione per l’Efficienza Energetica del 2007 (PAEE), che prevedeva un risparmio energetico di circa 35.658 GWh/anno.

Sono i dati emersi dal primo Rapporto Ufficiale sull’Efficienza Energetica presentato ieri a Roma dall’Enea, in seguito al monitoraggio ed alla valutazione delle politiche energetiche nazionali in materia di risparmio energetico.

Il risparmio di energia per il riscaldamento è dovuto principalmente agli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica che hanno reso possibile la installazione di impianti più efficienti, come ad esempio le caldaie a condensazione. Secondo l’Enea hanno contribuito al raggiungimento dell’importante risultato, oltre al settore edile impiantistico, sia il settore industiale – mediante impianti di cogenerazione, motori elettrici ad alta efficienza e recupero del calore, -sia il settore terziario grazie a più efficaci misure di contrasto agli sprechi. Per quanto riguarda i trasporti, infine, l’Enea ha sottolineato lo svecchimanto del parco veicoli effettuato in questi anni con l’aumento di vetture più ecologiche.

Questo Rapporto evidenzia come il nostro Paese abbia saputo impegnarsi in questi ultimi anni per migliorare la propria efficienza energetica, attuando una riconversione del sistema produttivo e dei servizi energetici attraverso l’adozione di tecnologie più innovative. Ha contribuito a questo miglioramento anche una maggiore consapevolezza dei cittadini che hanno saputo cogliere le opportunità offerte dallo Stato con gli incentivi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare migliorando il proprio benessere abitativo. L’efficienza energetica è ormai diventata uno dei capisaldi su cui si basa la nostra strategia energetica per ridurre sia la domanda che la dipendenza negli approvvigionamenti ed ha permesso all’Italia di raggiungere ottimi risultati, in linea con gli indirizzi e le politiche energetiche europee. Per mantenere questo trend nei prossimi anni serviranno nuovi interventi ed azioni in grado di orientare gli investimenti e di influenzare i comportamenti di imprese, Pubblica Amministrazione e cittadini.

“L‘ENEA, – continua Lelli – nel contesto delle proprie attività finalizzate alla ricerca, all’innovazione tecnologica e alla prestazione di servizi avanzati alle imprese e alle amministrazioni pubbliche nei settori dell’energia e dello sviluppo economico sostenibile, ha il compito di sviluppare conoscenze e di attuare azioni di trasferimento tecnologico per il risparmio e l’efficienza energetica nei settori dell’edilizia residenziale e terziaria, dell’industria, dell’agricoltura, dei trasporti e nei sistemi dei servizi energetici e della generazione distribuita. L’ENEA potrà, pertanto, contribuire con le sue competenze a supportare la programmazione energetica italiana, in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica ed in linea con le direttive europee.

Dal rapporto emerge come L’Italia sia uno dei Paesi a più elevata efficienza energetica tra quelli industrializzati: il consumo finale di energia per abitante pari a 2,4 tep/pro capite è, infatti, uno dei più bassi tra quelli dei Paesi a simile sviluppo industriale (2,7 tep/pro capite media UE). In particolare nel 2010 il consumo finale di energia è stato pari a 137,5 Mtep, con un incremento del 3,6% rispetto al 2009. Tale crescita è dovuta alla ripresa dei consumi nel settore industriale (+5,5%), negli usi non energetici (+12,9%) e negli usi del settore civile (+4,1%).
La ripartizione degli impieghi tra i diversi settori mostra una forte incidenza di quello relativo agli usi civili, con una quota salita dal 30,8% del 2004 al 35,0% del 2010. Seguono il settore dei trasporti (31,0%) e dell’industria (23%). L’andamento del consumo nei settori di uso finale mostra un aumento del consumo totale pari al 6,6% nel periodo 2001-2005 e una diminuzione del 6,2% nel quinquennio 2006-2010, con un tasso di riduzione medio annuo pari a circa l’1,25%.

Dal punto di vista geografico, emerge un altro dato: le regioni più efficienti sono al nord. Oltre il 64% del risparmio energetico ottenuto con gli interventi di riqualificazione, infatti, è concentrato in sole quattro regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna. Molise, Basilicata, Calabria e Valle D’Aosta hanno contribuito al risparmio energetico solo per l’1%.

In occasione della presentazione del rapporto Enea, avvenuta alla presenza del Presidente del Senato Renato Schifani, del Presidente X Commissione Industria del Senato Cesare Cursi, del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, è stato illustrato anche il primo volume della collana “Ogni chilowattora conta, una pratica guida predisposta dall’ENEA, anche in formato e-book, per fornire ai cittadini una chiave di lettura del Rapporto sull’efficienza energetica, in modo da accrescerne la consapevolezza sulle opportunità e sui vantaggi economici, ambientali e sociali dell’efficienza energetica.

Andrea Marchetti

Leggi tutti i nostri aritoli sulle detrazioni fiscali 55%

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