Incendio in Patagonia: ci vorranno 30-50 per rimediare

Un gigantesco incendio sta distruggendo da martedì la Patagonia cilena. Sono saliti a 12.795 gli ettari distrutti dalle fiamme nel parco Torres del Paine, un paradiso di montagne, ghiacciai, foreste e laghi situato nel profondo sud del Cile e visitato ogni anno da oltre 100.000 turisti. Lo ha reso noto in queste ore il presidente Sebastian Pinera, precisando tuttavia che le autorità locali sono finalmente riuscite a frenare e stabilizzare le fiamme nel corso del weekend, tanto da essere ottimisti sulla possibilità di domare nelle prossime ore o giorni anche gli ultimi focolai ancora attivi.

Un gigantesco incendio sta distruggendo da martedì la Patagonia cilena. Sono saliti a 12.795 gli ettari distrutti dalle fiamme nel parco Torres del Paine, un paradiso di montagne, ghiacciai, foreste e laghi situato nel profondo sud del Cile e visitato ogni anno da oltre 100.000 turisti. Lo ha reso noto in queste ore il presidente Sebastian Pinera, precisando tuttavia che le autorità locali sono finalmente riuscite a frenare e “stabilizzare” le fiamme nel corso del weekend, tanto da essere ottimisti sulla possibilità di domare “nelle prossime ore o giorni” anche gli ultimi focolai ancora attivi.

Una prima, buona notizia per la vegetazione cilena, dopo che nei giorni scorsi il rogo, scoppiato vicino al lago Grey, grazie a venti che raggiungevano i 120 chilometri orari si era diffuso molto rapidamente, rendendo difficile l’intervento dei militari. Lo stesso Ufficio nazionale per le emergenze (Onemi) aveva riferito che “non era stato possibile l’intervento aereo a causa delle condizioni meteorologiche” del Paese. Il presidente Pinera, ha oggi decretato lo stato di calamità e chiesto aiuti internazionali, mentre 700 turisti sono stati evacuati nel corso delle operazioni di soccorso.

Il ministro dell’Ambiente, Maria Ignacia Benitez, ha fatto sapere che ci vorranno tra i 30 e i 50 anni per rimediare ai danni causati dalle fiamme. E l’unità di crisi cilena ha intanto annunciato che il parco rimarrà chiuso per tutto il mese di gennaio.

Riguardo alle cause dell’incendio il governo di Santiago ha aperto un’indagine per fare luce sull’evento. Nell’agenda degli indagati, proprio ieri, ci è finito un giovane turista israeliano, arrestato “come autore presunto di una negligenza, legata all’incendio che si è innescato marted nel parco nazionale Torres del Paine, recita il comunicato del procuratore della regione, Juan Melendez.

Il Parco Nazionale Torres del Paine è una delle aree protette del Cile. Realizzato il 13 maggio del 1959, nel 2006 occupava una superficie di circa 242.242 ettari. È uno dei parchi più grandi del Paese e uno dei più importanti. Il terzo per numero di visite, delle quali circa il 75% corrisponde a turisti stranieri, specialmente europei. L’Unesco lo ha dichiarato riserva della biosfera il 28 aprile 1978.

A 112 km a nord di Puerto Natales e a 312 dalla città di Punta Arenas, il parco presenta una grande varietà di ambienti naturali: montagne (tra le quali si staglia il complesso del Cerro Paine, la cui cima principale tocca i 3.050 m s.l.m., le Torres del Paine e i Cuernos del Paine), vallate, fiumi (come il río Paine), laghi (tra i quali il Grey, Pehoé, il Nordenskjöld e il Sarmiento), ghiacciai (Grey, Pingo, Tyndall e Geikie, appartenenti al Campo de Hielo Patagónico Sur).

AR

foto: news.com.au

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