Tramontata l'ipotesi di una discarica vicino Riano, le proteste si concentrano tra gli abitanti della nuova area individuata, quella di Corcolle, a due passi da siti archeologici fondamentali dell'hinterland romano come quello di Villa Adriana.
Tramontata l’ipotesi di una discarica vicino Riano, le proteste si concentrano tra gli abitanti della nuova area individuata, quella di Corcolle, a due passi da siti archeologici fondamentali dell’hinterland romano come quello di Villa Adriana.
Nessuno vorrebbe mai una discarica sotto casa e se questa struttura è anche studiata in contrasto con le norme vigenti, allora è quantomeno lecito protestare. E così continua la lotta degli abitanti dell’area di Villa Adriana, vicino a Tivoli, che si vedono minacciati dalla possibilità che sui loro territori sorga la discarica che sostituirà quella di Malagrotta.
Una discarica che, come sempre, non risolverà il problema dei rifiuti della Capitale e che rischia anzi di andare a rovinare uno dei beni culturali più preziosi della Regione, vincolato a livello storico e culturale e tutelato addirittura dall’Unesco.
Per questo i cittadini di Corcolle e San Vittorino, i borghi interessati, sono tornati in piazza per protestare e chiedere che la governatrice Polverini ritiri il Piano dei rifiuti e trovi una soluzione alternativa alla gestione dell’immondizia. Prima un sit-in sabato mattina, davanti alla Prefettura, cui hanno partecipato 1000 persone: “È un atto incivile costruire discariche, ordinando di disseminarle in contesti abitativi e ambientali incontaminati – ha denunciato il vicesindaco di Riano Italo Arcuri – Alla luce dei ricorsi al Tar e degli studi tecnici è una follia proseguire su un Piano anacronistico, sbagliato e autoritario”.
Al sit in è poi seguita oggi una manifestazione in via Zagarolese, di fronte l’ingresso del sito di San Vittorino: “Vogliamo mostrare la nostra presenza ai tecnici che stamani hanno avviato i rilievi disposti dal Prefetto – ha spiegato il presidente del comitato “Rifiuti Zero” Francesco Saltini – noi restiamo vigili, perché quel sito, tra gli otto papabili, era e resta il più inadatto: San Vittorino è un borgo antecedente al mille, protetto da vincoli storici e ambientali”.
“Inutile creare ulteriori allarmismi, non è detto che la discarica si faccia – controbatte il presidente dell’VIII Municipio, Massimiliano Lorenzotti (Pdl) – aspetto l’esito dei prelievi prima di dire ogni altra cosa”. Ma le rassicurazioni non fanno presa e i cittadini non demordono: “Torneremo in piazza anche sabato prossimo – annuncia Vincenzo Bretti, vicepresidente del Comitato “Giardini di Corcolle” – organizzeremo una grande manifestazione, un corteo che partirà dal discount su via Prenestina Polense e raggiungerà l’ingresso della discarica, e siamo pronti anche a bloccare il traffico“.
La nuova discarica potrebbe sorgere nell’area dei meravigliosi scavi archeologici di Villa Adriana e per questi motivi anche il WWF si scaglia contro questa decisione, presentando negli scorsi giorni, insieme al FAI, un ricorso al TAR del Lazio sulla nomina di un “commissario per il superamento dell’emergenza ambientale a Roma e Provincia”. Ricorrere sistematicamente all’emergenza, spiega il WWF, delegittima le funzioni affidate normalmente agli enti locali e li incentiva a non trovare soluzioni durature per il problema rifiuti. “In assenza di adeguati siti di compostaggio e di una seria raccolta differenziata porta a porta nella Capitale – si legge nel comunicato – è inoltre legittimo domandarsi che risposte può dare un commissariamento destinato esclusivamente a gestire lo smaltimento”.
Le discariche, insomma, non sono la soluzione più adatta, tanto meno se realizzate nei pressi di centri abitati e beni storici e culturali. È possibile che non si riesca a trovare un’alternativa sostenibile e duratura?
Eleonora Cresci
Foto: blog Associazione Aefula