A Bari e sul web il Congresso Nazionale di Legambiente in versione 2.0

Si è aperto oggi a Bari il IX Congresso nazionale di Legambiente. Tre i punti all'ordine del giorno: le fonti fossili, la rigenerazione delle città e la sicurezza

Si è aperto oggi a Bari, presso il Centro universitario sportivo, il 9° congresso nazionale di Legambiente. Da oggi 2 dicembre fino a domenica 4, l’associazione ambientalista si interrogherà e interrogherà personaggi di spicco del settore per valutare le possibili soluzioni per garantirci un futuro all’insegna della sostenibilità. “Capire il futuro per cambiare il presente”, questo il nome della manifestazione, che si propone di modificare ciò che oggi erroneamente facciamo a danno dell’ambiente favorendo nuove pratiche, che mirano alla tecnologia.

Uscire dall’era del fossile. Il primo punto all’ordine del giorno è stato quello dell’abbandono delle fonti fossili, a favore delle rinnovabili. Secondo il presidente dell’associazione Vittorio Cogliati Dezza occorre “partire dalla riduzione dei consumi a partire dal sistema dei trasporti, implementare efficienza e fonti rinnovabili nelle sue molteplici forme, investire nelle reti, combattere con decisione il rischio di infiltrazioni mafiose nel settore energetico, pianificare il sistema degli incentivi, sapendo che in base alle previsioni dell’European Photovoltaic Industry Association, l’Italia sarà il primo paese europeo a raggiungere la grid parity già nel 2015”. Ma risulta altrettanto importante anche la modifica degli stili di vita, favorendo ad esempio iniziative quali la sostituzione dei tetti in amianto con quelli fotovoltaici. E soprattutto, secondo Cogliati Dezza, occorre dire addio al nuclearemettendo in sicurezza i siti esistenti” e poi evitando “nuove autorizzazioni per le trivellazioni petrolifere nei nostri mari”.

Rigenerazione delle città. Secondo argomento di rilievo trattato durante la giornata odierna è stato quello della rigenerazione delle città, che allo stato attuale sono le principali responsabili delle emissioni di CO2. “Le città rappresentano oggi la quintessenza dello sviluppo sbagliato. Sono il luogo del caos quotidiano, della perdita di identità, dell’inefficienza energetica, della dispersione sociale e della bruttezza insostenibile delle periferie, del consumo di suolo” sostengono gli ambientalisti. Ma al tempo stesso sono il punto di partenza del rinnovamento necessario. Per questa strada, secondo Legambiente, passano anche le battaglie della legalità, quelle contro le morti bianche e il lavoro nero.

Sicurezza. E infine la sicurezza, altra nota dolente, non circoscritta solo ai centri abitati ma anche alle aree industriali. Il problema della sicurezza investe settori quali la depurazione delle acque, la presenza dell’amianto, gli inquinanti in atmosfera. Ma due sono le priorità: la sicurezza sismica e quella idrogeologica, che negli ultimi tempi sono sotto gli occhi di tutti per via dei fatti di cronaca dell’ultimo mese, dalla Liguria alla Sicilia. Secondo Legambiente, “solo negli ultimi due anni abbiamo speso più di 800.000 euro al giorno per recuperare i danni di alluvioni e frane. Senza considerare il danno irrecuperabile delle vite, della perdita della casa, degli affetti, della memoria”. E all’origine della mancanza di sicurezza in città vi sarebbero il traffico automobilistico e l’inquinamento atmosferico, molto più che dalla micro criminalità.

Tre dunque i capisaldi sui quali costruire un futuro più sostenibile. È stata allestita per l’occasione anche la mostra “Bello, pulito, giusto, il futuro è già qui” dove è possibile visionari grandi progetti, ma anche le piccole innovazioni che potrebbero in un futuro non troppo lontano di modificare le cattive abitudini riguardo ad esempio i consumi, al fine di garantire uno comune stile di vita green. “Nuovi materiali, tecnologie innovative, fonti rinnovabili, contenimento degli inquinanti e dell’uso delle risorse, mobilità, territori, biodiversità, attenzione all’identità e alla socialità” questo è molto altro all’interno della mostra che, secondo Legambiente “vuole dimostrare ciò che è possibile fare e suggerire un’idea di futuro auspicabile”.

E la socialità, in questo IX Congresso, ha assunto un ruolo da protagonista. Per la prima volta, infatti, sarà possibile seguire in diretta i lavori in straming su www.legambiente.it e www.lanuovaecologia.it. Inoltre, su Twitter (#congressolegambiente) e su Facebook sarà possibile seguire gli aggiornamenti in tempo reale, una sorta di storytelling. Una congresso sempre più 2.0, che oltre ai protagonisti presenti a Bari, coinvolgerà gli utenti della rete attraverso i social network.

Domenica 4 dicembre saranno presenti anche il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il capo del dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, il segretario confederale della CGIL Nicola Nicolosi, il presidente delle Acli Andrea Olivero.

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