Spuntano altre novità sul fronte E-Cat. Una lista d'attesa con 10mila nomi da raggiungere per procedere alla vendita e un costo unitario di 4mila euro. E viene fuori anche l'interesse di un senatore americano
Qualche nodo sembra sciogliersi sul fronte E-cat, grazie alle ultime dichiarazioni di Andrea Rossi, che ha chiarito il prezzo e le condizioni di vendita del suo catalizzatore, la macchina dei miracoli, come spesso è stata definita. Uno dei mille misteri che circondano l’E-cat potrebbe dunque essere stato svleato. Ed ecco la richiesta di Rossi: 400 euro al kW, quindi per un catalizzatore da 10 kW 4mila euro, o se volete 5400 dollari americani. Ma c’è una condizione. Ed è questa la novità.
L’E-cat dovrà trovare almeno 10 mila acquirenti. Questo è quanto ha fatto sapere Rossi, secondo il quale occorre prima avere i nomi di tutti i soggetti interessati all’acquisto di un E-Cat da 10 KW. Infine, una volta raggiunta quota 10mila unità “le persone in lista d’attesa avranno il diritto di confermare o meno il loro ordine”.
Sembra abbastanza chiara come proposta. E Rossi aggiunge: “Non occorre l’invio di denaro, accetteremo gli ordini solo quando avremo raggiunto 10mila nominativi nella lista d’attesa”.
Fin qui tutto chiaro. Se non fosse che non si sa come e dove inviare le richieste di prelazione, chiamiamole così. Forse verrà inserito un apposito modulo sul sito Ecat.com, col quale sembra che Rossi abbia un rapporto particolare, stando a quanto riferisce il sito NyTeknik. Dietro al sito vi sarebbe infatti l’Hydrofusion, una società britannica che, sembrerebbe farsi garante della rivoluzione energetica attuata grazie all’E-Cat, una sorta di intermediario tra Rossi e i potenziali acquirenti.
Le notizie rimangono comunque frammentarie. Qualche giorno fa si parlava infatti della possibilità di acquistare l’E-Cat online, mentre è di ieri la notizia che un certo Chan avrebbe riprodotto il funzionamento del catalizzatore e lo avrebbe messo a disposizione di tutti, spiegando passo passo la procedura da seguire.
Intanto, spunta anche il primo nome politico nella vicenda. Il senatore del Massachusetts Bruce Tarr avrebbe espresso il proprio interesse nella promozione, nello sviluppo e nella commercializzazione dell’E-Cat. Rossi intanto è a Boston per discutere della cosa.
Ed ecco le parole di Tarr, direttamente dal suo blog: “Il reattore del signor Rossi, se collaudato e sviluppato con successo, ha il potenziale per cambiare il modo in cui nel mondo si produce energia, e sono contento che è disposto a discutere la produzione in Massachusetts”.
Continua Tarr: “L’E-Cat di Rossi, che finora stato sviluppato e testato nella città italiana di Bologna, ha lo scopo di produrre grandi quantità di energia da una reazione tra idrogeno e nichel. La reazione che produce calore poi riscalda l’acqua per produrre vapore, da cui si può generare elettricità. É importante il fatto che il processo crei poca o nessuna radiazione, un grave problema che riguarda attualmente la fissione nucleare. L’enorme potenziale di questa tecnologia richiede di essere affrontato dalla migliori menti scientifiche del mondo”.
Perché non in Massachusetts, secondo il senatore? A suo dire sarebbe la patria dei migliori college e università nel mondo.
Ma Rossi, cosa ne pensa?
Francesca Mancuso
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