E-Cat: la National Instruments il misterioso cliente

Il misterioso acquirente dell'E-Cat? Si parla dell'azienda americana National Instruments

La National Instruments potrebbe essere il nuovo nome, candidato tra i potenziali acquirenti dell’E-Cat. A rivelarlo è stato il sito Pesn.com, secondo il quale sarebbe stato siglato un accordo tra le due parti, tra Andrea Rossi e l’azienda americana.

Sarebbe dunque questa la misteriosa N di cui tanto si è vocirefato? La società, con sede a Austin, in Texas, USA, nacque nel 1976, e oggi opera in 41 Paesi con oltre 5.000 dipendenti. Nel 2010, la società ha venduto prodotti a oltre 30.000 aziende in 91 paesi con un fatturato di 860 milioni dollari. Tra i suoi clienti vi sono colossi del calibro di Boeing e Airbus.

E a conferma di ciò arriva il commento di Daniele Passerini, che nel suo blog sottolinea come tale ipotesi, che non avrebbe potuto rivelare prima, si rivela del tutto fondata: “Questa primavera National Instrument aveva chiesto silenzio sulla sua disponibilità a sponsorizzare l’E-Cat di Rossi, ritenendo ancora troppo controversa la sua invenzione. Ergo, se National Instrument è uscita allo scoperto adesso, significa che anche loro hanno escluso l’ipotesi (campata in aria) della bufala“.

Tutto vero, dunque? Intanto però ieri, l’Università di Bologna, sul suo sito, ha preso le distanze dall’E-Cat. L’ateneo infatti ha sottolineato di “non essere coinvolto negli esperimenti sull’E-Cat condotti dalla società Leonardo Corp. di proprietà di Andrea Rossi“.

E sempre ieri il blog Journal of nuclear Physics dove lo stesso Rossi risponde ai commenti deli utenti, è rimasto a lungo inaccessibile, forse per via di un problema tecnico, già ripristinato. E il padre dell’E-Cat ha ripreso a fornire, seppur limitate, alcune informazioni.

E ad un utente, che gli aveva chiesto se tra i mercati dove potrebbe trovare uno sbocco l’E-Cat ci sia anche il Sudafrica, Rossi risponde che manca un tassello fondamentale: “Non siamo ancora pronti ancora per la produzione di energia elettrica, lo saremo in un paio di anni“.

Francesca Mancuso

Aggiornamento: La National Instruments smentisce di essere il cliente misterioso dell’E-cat

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