Non c'è pace per il Sistri. Le associazioni degli autotrasportatori hanno annunciato un blocco finché il Ministero dell'Ambiente non accoglierà le richieste sul sistema di tracciabilità dei rifiuti
State tranquilli, è tutto ok. Così il Ministero dell’ambiente aveva rassicurato riguardo alla prosecuzione dei test sul Sistri, il discusso sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti. A detta del Ministero, dal 24 ottobre al 15 dicembre, si sarebbero dovuti svolgere i test su alcuni specifici aspetti, dapprima per le aziende con oltre 50 dipendenti da completare entro il 10 novembre, e successivamente un altro per le aziende da 11 a 50 dipendenti entro la metà di dicembre. Ma aveva fatto i conti senza l’oste.
L’obiettivo del Ministero sarebbe stato quello di concludere i test entro febbraio, periodo in cui il Sistri dovrebbe entrare definitivamente in funzione. Diciamo “dovrebbe” perché sono giunti i primi blocchi da parte dell’associazione delle imprese di trasporto rifiuti Asstri, aderente a Conftrasporto che ha dichiarato che i suoi aderenti non parteciperanno al nuovo ciclo di prove per il sistema di tracciamento dei rifiuti industriali. A meno che la Prestigiacomo non accolga le richieste avanzate atte a semplificare le attuali procedure.
Secondo Legacoop, Confcooperative e Agci il Sistri presenta dei problemi molto gravi e alle condizioni delineate oggi, potrebbe letteralmente paralizzare il trasporto su gomma dei rifiuti: “L’audizione ci ha consentito di illustrare le nostre posizioni anche alla luce delle indicazioni emerse nell’incontro del 19 ottobre che si è tenuto a Roma con le nostre aziende maggiormente interessate al sistema. Dopo aver ribadito che le imprese cooperative non sono contro un sistema di tracciabilità dei rifiuti, con i colleghi delle altre centrali abbiamo nuovamente evidenziato che il Sistri, ad oggi, non è in condizione di funzionare a regime e che l’ipotizzato avvio al 9 febbraio 2012, rischia di mandare in tilt la filiera dei rifiuti”.
Un vero e proprio ammutinamento che rischia di protrarsi finché non verranno accolte le richieste avanzate dalle associazioni di categoria. Una tra tutte il rimborso delle cifre già versate dagli autotrasportatori per l’anno precedente: “Diverse imprese ci hanno fatto pervenire i dati sulle somme che sono state pagate fino ad oggi per adempimenti conseguenti il sistema; si tratta, nell’insieme, di cifre molto consistenti, che in anni di difficoltà come quelli che stiamo vivendo incidono pesantemente sui bilanci e rischiano di avere effetti negativi indiretti sul piano occupazionale”.
Attendiamo la replica del Ministro Prestigiacomo.
Francesca Mancuso
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