Ultimo test il 28 ottobre, poi calerà il sipario sull'E-Cat che, secondo Andrea Rossi, sarà disponibile almeno per il momento solo per i clienti business, non per le abitazioni
I primi clienti dell’E-Cat saranno stranieri e acquisteranno il catalizzatore da 1 MW. A rivelarlo è lo stesso ideatore, Andrea Rossi, che sul Journal of nuclear physics, ha parlato di un possibile primo utilizzo nelle fabbriche piuttosto che nelle abitazioni.
Infatti, al quesito posto da un utente riguardo alla diffusione in Europa “l’E-Cat è già stato certificato ottenendo la marcature CE per la commercializzazione in Europa ?“, l’ingegnere che ha fatto più volte gridare al miracolo energetico ha risposto che la marcatura CE per i clienti “business” è stata fatta ma non quella per le applicazioni domestiche.
E il rifiuto sarebbe da imputare alla quantità di energia, eccessiva rispetto al fabbisogno di una famiglia, ma anche a quello di un intero condominio.
Ma allora, diamo per buono che il miracolo energetico possa davvero avere luogo, come mai è rivolto solo ad una ristretta categoria? Perché l’utente/consumatore medio, che costituisce un enorme fetta del mercato, ne sarebbe momentaneamente escluso?
A questa domanda, Rossi ha replicato che ci sono delle priorità e dei problemi che necessitano di essere risolti “prima che le unità di piccola taglia possano arrivare sul mercato“. I tempi per quest’ultima opzione sarebbero di circa 12 mesi.
Altro quesito interessante posto a Rossi è stato: “Quali saranno i primi clienti?”. L’inventore dell’E-Cat si è trincerato dietro un muro di silenzio, adducendo la motivazione che va rispettata la privacy dei clienti.
Intanto, il prossimo 28 ottobre sarà svolto un altro test, ancora a porte chiuse. Tutto in gran segreto. Saranno presenti soltanto questi segretissimi acquirenti. Già qualche giorno fa Rossi e Focardi avevano annunciato che il prossimo sarà l’ultimo test “pubblico”, realizzato però solo in presenza dei clienti. “Dopo il 28 niente più test pubblici, saremo troppo impegnati a produrre e testare per i nostri clienti. Continueremo la collaborazione con l’Università di Bologna e l’Università di Uppsala, ma il lavoro non sarà più pubblico”. Capitolo chiuso?
Francesca Mancuso