Ieri, accompagnate da una cerimonia che si è svolta in Piazza del Campidoglio, sono stati consegnati 14 esemplari di Citroen C-Zero acquisiti dall'amministrazione capitolina e destinati alla polizia municipale.
Due notizie, oggi, che riguardano la mobilità sostenibile. Una buona e una… meno buona. La prima: il Comune di Roma strizza l’occhio alle auto elettriche, con l’arrivo di una prima flotta di Citroen C-Zero, la “elettrica” del Double Chevron sviluppata secondo un progetto comune fra PSA – Peugeot Citroen e Mitsubishi.
Ieri, accompagnate da una cerimonia che si è svolta in Piazza del Campidoglio, sono stati consegnati 14 esemplari di Citroen C-Zero acquisiti dall’amministrazione capitolina e destinati alla polizia municipale.
Le Citroen C-Zero (agili citycar a 5 porte e 4 posti a trazione elettrica al 100%), delle quali dieci saranno destinate all’autoparco della polizia Roma Capitale per interventi nel centro storico e le restanti quattro saranno consegnate in uso all’Osservatorio per i Cambiamenti climatici del Dipartimento dell’Ambiente, sono stati acquisiti dal Comune di Roma secondo un piano di mobilità eco friendly, reso noto ieri alla cerimonia di consegna delle C-Zero, che viene realizzato con la collaborazione congiunta di Comune di Roma, Ministero dell’Ambiente e Citroen Italia. Un piano che va di pari passo con il maxi progetto di sviluppo della mobilità sostenibile per il quale – ha sottolineato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo – sono stati programmati 41 miliardi di euro in 10 anni.
E fin qui la notizia “buona”. Quella “meno buona”, verso la quale si punta il dito da tempo, è una riflessione sulle potenzialità di penetrazione nel mercato per le auto elettriche, le cui sorti – parlando per il futuro “dietro l’angolo” – non appaiono delle migliori per l’Italia, soprattutto se si tengono conto degli attuali volumi di vendita e della carenza di incentivi all’acquisto e di reti di ricarica. L’occasione della consegna delle 14 Citroen C-Zero al Comune di Roma è troppo ghiotta per lasciarsi scappare alcune considerazioni.
I vertici di Citroen annunciano che il programma eco friendly del marchio, avviato con C-Zero, proseguirà nell’immediato futuro con il debutto di un modello a motorizzazione ibrida elettrica – Diesel e culminerà, nel 2014, con l’introduzione di una prima gamma di auto ad alimentazione elettrica plug-in. “Secondo le nostre stime, intro dieci anni, il 15% del parco auto circolante sarà elettrico – osserva Ayoul Grouvel, numero uno della Divisione Veicoli elettrici di PSA – Per concretizzare questo risultato, tuttavia, è indispensabile avere il concreto sostegno delle amministrazioni locali (Comuni), delle aziende e utility di energia elettrica e degli enti pubblici”.
Un discorso indirettamente già affrontato, basta vedere i progetti E-Moving ed E-Mobility avviati nei mesi scorsi. Il Ministero dell’Ambiente, la figura più vicina al potenziamento della mobilità sostenibile, avverte per bocca del ministro Prestigiacomo che i fattori fondamentali per lo sviluppo delle auto elettriche, in Italia come negli altri Paesi, sono due: “Operare attraverso costi meno elevati per i cittadini, e una presenza sempre maggiore di colonnine per la ricarica”.
Gli aiuti concreti offerti dal Ministero, in questo senso, si limitano a una serie di benefit (più che incentivi veri e propri) per gli ancora sparuti possessori di un’auto elettrica (finora gli autoveicoli a zero emissioni di nuova generazione venduti in Italia sono circa 170): ingressi liberi nelle aree Ztl, soste gratuite nelle aree blu. E la “promessa” (della quale ci siamo occupati più volte) del via agli incentivi per il periodo 2012 – 2015: da 5 mila euro a 1000 euro, a scalare a seconda dell’anno che sarà scelto per l’acquisto di un’auto elettrica. Una questione ancora in ballo, peraltro.
Intanto, le amministrazioni locali si muovono. A Roma come a Milano, e in questi giorni a Firenze: Matteo Renzi, sindaco del capoluogo toscano, ha firmato un protocollo d’intesa con Renault e Nissan (le due Case viaggiano in partnership nello sviluppo di soluzioni per la mobilità elettrica) finalizzato a un programma a medio termine (dal 2016) per lo sviluppo delle infrastrutture di mobilità a zero emissioni. Fra cinque anni, indica Renzi, chi entrerà nel centro storico di Firenze a bordo di un autoveicolo, potrà farlo solo se si tratta di un mezzo elettrico.
Nuovamente: le amministrazioni locali recepiscono la questione, le rappresentanze politiche centrali sembrano inseguire a fatica. E per comprare una utilitaria elettrica, finora, occorre la stessa somma di una berlina di classe media.
Piergiorgio Pescarolo