A Verona il Comune ha censurato i manifesti contro la caccia del “Movimento vegetariano No alla Caccia” i cui diritti di affissione erano già stati regolarmente pagati perché ritenuti troppo cruenti.
A Verona il Comune ha censurato i manifesti contro la caccia del “Movimento vegetariano No alla Caccia” i cui diritti di affissione erano già stati regolarmente pagati perché ritenuti troppo cruenti.
I cartelloni in questione, gli stessi sfoggiati dall’associazione durante la marcia per la Pace di Assisi, ritraevano immagini di animali uccisi dai cacciatori. Inutile dire che sta scoppiando una vera e propria protesta del popolo animalista che sta montando anche su Facebook.
L’associazione contro la caccia, infatti, sta invitando tutti a inviare centinaia di mail ai rappresentanti del Comune e ai giornali locali. Nel comunicato stampa del “Movimento vegetariano No alla Caccia”, si può leggere:“Mostrare le immagini di quanto accade nel campi e nei boschi sarebbe troppo crudele a detta del Sindaco e degli Assessori veronesi. Si può ferire un animale con pallottole che lacerano le ossa e le viscere dell’ animale, si può ucciderlo, squartarlo, farlo a pezzi, ma tutto deve essere fatto senza che nessuno veda.
Come potrebbero ancora sostenere i cacciatori la nobiltà di questo “sport” se venissero mostrati i tormenti, le atrocità e i massacri di milioni di creature pacifiche e innocenti che vengono compiuti in nome della caccia?
Riteniamo – conclude l’associazione – che la decisione della Giunta Comunale di Verona sia lesiva della libertà di esprimere il proprio pensiero e di diffondere una verità scomoda, che si preferisce tenere nascosta”.
Stando a quanto riportato da “L’Arena”, sarebbero stati “i magazzinieri dove vengono consegnati i manifesti a alzare le antenne e a allertare gli uffici. Immagini troppo forti, sono da visionare, hanno avvertito”.
Il responso negativo della Responsabile Ufficio affissioni non si è lasciato attendere e non ha lasciato spazio alle trattative. Una decisione avallata anche dal sindaco di Verona Tosi che è stato concorde nel giudicare le foto troppo violente e ree di poter turbare bambini e persone sensibili. Di certo non lui, visto che il suddetto sindaco da buon cacciatore e presidente regionale di Federcaccia, quelle immagini se le trova dipinte dal vivo tutte le volte che imbraccia un fucile.
Ed effettivamente le immagini incriminate che campeggiano sui manifesti vanno da alcuni cacciatori mentre squartano degli animali appena catturati ad un gatto impallinato; dal muso di un camoscio morto alle mani di un nuomo completamente coperte di sangue. Il tutto sotto il claim “Un massacro nei boschi e in campagna”.
Il Comune ha suggerito al Movimento di appellarsi pagando 1500 euro al giurì nazionale per valutare la legittimità dell’affissione. Ma l’associazione ha deciso di fare appello, invece, alle persone, invitando tutti a scrivere al comune email di protesta. Se anche voi voleste dare il vostro contributo, potete trovare qui gli indirizzi a cui inviare le email.
Simona Falasca