Le associazioni di imprenditori del settore delle energie rinnovabili tornano a far sentire la propria voce sul Quarto Conto Energia e, in particolare sul registro per i grandi impianti, il cui meccanismo di funzionamento è ritenuto dannoso e da rivedere. Con un comunicato stampa congiunto, infatti, i presidenti di APER, ASSOSOLARE, ASSO ENERGIE FUTURE e GRID PARITY PROJECT hanno lanciato un grido d'allarme a causa di quella che ritengono la palese inefficacia e pericolosità del Regitro dei Grandi IMpianti previsto dal Quarto Conto Energia per la assegnazione delle tariffe incentivanti.
Le associazioni di imprenditori del settore delle energie rinnovabili tornano a far sentire la propria voce sul Quarto Conto Energia e, in particolare sul registro per i grandi impianti, il cui meccanismo di funzionamento è ritenuto dannoso e da rivedere. Con un comunicato stampa congiunto, infatti, i presidenti di APER, ASSOSOLARE, ASSO ENERGIE FUTURE e GRID PARITY PROJECT hanno lanciato un grido d’allarme a causa di quella che ritengono la “palese inefficacia e pericolosità del Regitro dei Grandi IMpianti previsto dal Quarto Conto Energia per la assegnazione delle tariffe incentivanti“.
Il rischio è nuovamente la paralisi del settore. A questo proprosito, dunque, le associazioni chiedono al Governo di rivedere urgentemente i criteri che sono alla base di questo provvedimento, abbandonando la strada del Registro dei Grandi Impianti. “Se non siinterviene immediatamente” dichiarano i quattro Presidenti, “si rischia non solo di assistere a una lunga fase di stallo del mercato dovuta ai molteplici ricorsi da parte delle aziende escluse dalle graduatorie, ma anche di far perdere al Paese una formidabile opportunità industriale,occupazionale e ambientale”.
“Grossolani errori nel calcolo del costo degli impianti -prosegue il comunicato– hanno costretto il GSE ad annunciare una rettifica della graduatoria pubblicata il 15 luglio scorso, imponendo al mercato un’ ulteriore esasperante attesa. Sorprende inoltre vedere, nei primi posti della graduatoria, impianti con una data di fine lavori precedente alla data di ottenimento delle autorizzazioni o addirittura impianti ancora da costruire con titoli abilitativi che potrebbero essere già inefficaci. Assegnare ora una tariffa a valere sul IV conto energia a impianti autorizzati addirittura nel 2007 non fa altro che spingere alla compravendita di autorizzazioni, non certo l’obiettivo di un’industria sana ed efficiente. Tutti aspetti sintomatici di un meccanismo farraginoso e contorto che ha già sortito l’effetto, da un lato di incrementare fenomeni puramente speculativi, dall’altro di aumentare le incertezze in un settore già messo a dura prova da mesi di stasi a causa della repentina abrogazione, senza adeguate tutele per gli investimenti intrapresi, del III Conto Energia”.
Andrea Marchetti