Ieri, all'inaugurazione della centrale geotermica Chiusdino1, nell'omonimo comune in provincia di Siena, ha partecipato anche gran parte della cittadinanza: prima del taglio del nastro il Coro Filarmonico Giovanile di Chiusdino ha eseguito l’inno di Mameli, per poi ripetersi la sera con un concerto di grande livello in piazza XX Settembre. Premiate anche le squadre giovanili di calcio dell’AC Chiusdino, che hanno partecipato al “I° Torneo delle Rinnovabili”. Per l’occasione l’impianto geotermico è rimasto aperto al pubblico per visite guidate a cura del personale Enel. Finale i bellezza, poi, con i fuochi d'artificio, a testimonianza di come la geotermia possa essere anche una risorsa economica in periodi di crisi come quello attuale.
Ieri, all’inaugurazione della centrale geotermica Chiusdino1, nell’omonimo comune in provincia di Siena, ha partecipato anche gran parte della cittadinanza: prima del taglio del nastro il Coro Filarmonico Giovanile di Chiusdino ha eseguito l’inno di Mameli, per poi ripetersi la sera con un concerto di grande livello in piazza XX Settembre. Premiate anche le squadre giovanili di calcio dell’AC Chiusdino, che hanno partecipato al “I° Torneo delle Rinnovabili”. Per l’occasione l’impianto geotermico è rimasto aperto al pubblico per visite guidate a cura del personale Enel. Finale i bellezza, poi, con i fuochi d’artificio, a testimonianza di come la geotermia possa essere anche una risorsa economica in periodi di crisi come quello attuale.
L’impianto di Chiusdino ha una potenza installata di 20 MW, sarà in grado di produrre a regime circa 150 milioni di chilowattora, corrispondenti ai consumi elettrici di oltre 55.000 famiglie, e di evitare l’immissione in atmosfera di 100.000 tonnellate di CO2, oltre a un risparmio di combustibili fossili per 32.000 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) all’anno.
L’investimento complessivo da parte di Enel Green Power è stato di 80 milioni di euro pere una centrale geotermica alimentata da 4 pozzi dalla postazione “Travale Sud” ed ulteriori 2 pozzi dalla postazione “Montieri 5” per una portata di 130 tonnellate/ora; la profondità del serbatoio geotermico è di circa 3.000 metri. L’impianto è stato progettato dalle strutture interne di ingegneria di Enel Green Power ed è costruito utilizzando in gran parte imprese e manodopera locali.
“Oggi è un giorno di festa per la Toscana – ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi – questa nuova centrale geotermica da 20 MW conferma la Toscana leader nel mondo nello sfruttamento di questa energia. Con quella di oggi sono 33 le centrali in funzione, danno lavoro a circa 800 persone e producono elettricità per 3 milioni di famiglie. Per questo ho chiesto a Enel Green Power di spostare la propria sede legale in Toscana, nella terra della geotermia. Vogliamo utilizzare questa energia sempre più e sempre meglio per favorire lo sviluppo produttivo e occupazionale della nostra regione”.
“La geotermia – ha detto Francesco Starace – è una storia toscana lunga più di due secoli che costituisce un patrimonio energetico, economico, turistico e culturale. Con l’entrata in esercizio di Chiusdino, la nostra capacità geotermica in Toscana sale a 728 MW, con una produzione che soddisfa il 25% del fabbisogno energetico regionale e di 3 milioni di famiglie, nel pieno rispetto dell’ambiente. Un risultato che ci rende orgogliosi e che conferma il primato tecnologico a livello mondiale, che l’Italia, con EnelGreenPower, detiene in questo settore delle rinnovabili”.
“Con l’inaugurazione della nuova centrale di Chiusdino – ha detto l’assessore all’ambiente ed energia della Provincia di Siena, Gabriele Berni – aggiungiamo un altro importante tassello al percorso intrapreso dagli enti locali ed Enel Green Power per dare alla provincia di Siena nuova energia prodotta da fonte pulita e rinnovabile. Una tappa significativa, che si sposa appieno con la progettualità di questa amministrazione, impegnata per una gestione della risorsa geotermica attenta all’ambiente, alla salute pubblica e allo sviluppo sostenibile del territorio. La nuova centrale geotermica di Chiusdino, per tecnologia adottata ed energia prodotta, va in questa direzione, oltre a configurarsi come progettualità interessante anche dal punto di vista delle ricadute occupazionali. La strada intrapresa per lo sviluppo delle rinnovabili è quella giusta: ce lo hanno confermato anche i cittadini, dopo l’esito referendario di giugno”.
“Il Comune di Chiusdino – ha osservato il sindaco di Chiusdino, Ivano Minocci – è ricco di molteplici risorse, prima fra tutte quella ambientale ed architettonico-culturale. Il paesaggio sapientemente conservato dalle precedenti generazioni, viene sempre maggiormente apprezzato da migliaia di turisti che ogni anno visitano i nostri siti monumentali, le riserve naturali e apprezzano il buon cibo e la tranquillità che ci caratterizza. In questo contesto, la ricchezza del sottosuolo rappresentava una ulteriore sfida da governare: scegliendo di compartecipare alla produzione di energia rinnovabile, abbiamo concertato i nuovi impianti sin dalla nascita, riuscendo, assieme ad Enel, a inserire la nuova Centrale nel contesto ambientale con una serie di accorgimenti che vanno dal posizionamento al piano del colore e all’uso delle più moderne tecnologie. E così il calore della terra, che viene fuori in maniera suggestiva e silenziosa, ci dona energia per tante famiglie, calore per le abitazioni e notevoli opportunità economiche ed occupazionali. Non possiamo che essere orgogliosi del risultato“.
“Con l’inaugurazione della prima centrale geotermica di Chiusdino – commenta Luciana Bartaletti, presidente dell’Unione della Val di Merse – si è concluso un importante passo avanti nella crescita della produzione geotermica nell’area tradizionale ed ora anche nel territorio della Val di Merse. Si tratta di una significativa opportunità in termini di sviluppo economico e di creazione di posti di lavoro, in un momento particolarmente difficile. La centrale e l’intero programma delle perforazioni di pozzi e dei vapordotti sono stati il risultato di un percorso partecipato da Enti, comunità locali ed Enel Green Power rivolto a garantire lo sviluppo del settore energetico geotermico con tecniche moderne, in grado di assicurare la salute dei cittadini, un adeguato inserimento paesaggistico e un pieno rispetto dell’ambiente. L’interessante apertura alla geotermia, già indicata nei giorni scorsi dal Nobel Carlo Rubbia, incoraggia questa strada, soprattutto dopo il referendum del 12 e 13 giugno con il quale gli italiani hanno chiaramente detto no all’uso del nucleare nel nostro Paese”.
Andrea Marchetti