Emergenza castagni, assediati da un insetto killer

E dopo il punteruolo rosso, che ha causato l’abbattimento di migliaia di palme secolari, ecco un’altra minaccia per i poveri alberi italiani. Finiscono questa volta sotto assedio i castagni, attaccati da un altro insetto “killer” asiatico, proveniente dalla Cina, a causa del quale il raccolto nazionale di castagne si è ridotto del 50%

E dopo il punteruolo rosso, che ha causato l‘abbattimento di migliaia di palme secolari, ecco un’altra minaccia per i poveri alberi italiani. Finiscono questa volta sotto assedio i castagni, attaccati da un altro insetto “killer” asiatico, proveniente dalla Cina, a causa del quale il raccolto nazionale di castagne si è ridotto del 50%.

Si chiama “Cinipide galligeno del castagno” e provoca nella pianta del castagno attaccata la formazione di galle, cioè ingrossamenti di varie forme e dimensioni, da cui poi sfarfalleranno nel mese di giugno e luglio dell’anno successivo nuovi insetti adulti.

A denunciare il disastro la Coldiretti, che ha organizzato oggi una manifestazione davanti al Ministero delle Politiche Agricole, dove è stato riunito il “Tavolo castanicolo” per affrontare l’emergenza. Centinaia di agricoltori provenienti da tutte le Regioni produttrici di castagne hanno portato i rami delle piante danneggiate al ministero delle Politiche Agricole e Forestale. Preparato in piazza anche il “castagnaccio”, il tipico dolce alle castagne, per chiedere di salvare dall’estinzione un prodotto così profondamente legato alle nostra tradizione.

cinipide

Un nuovo colpo basso, quindi, per la martoriata flora italica, proprio nell’anno dedicato alle foreste : sono oltre 780mila gli ettari di bosco di castagno che, oltre a garantire lavoro a 34.160 imprese, forniscono benefici ambientali come la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico, la tutela della biodiversità e la conservazione del paesaggio rurale. Ma i boschi nel contrastano anche il cambiamento climatico, tanto che il protocollo di Kyoto attribuisce crediti di carbonio ai produttori, remunerati poi dal mercato, per i benefici ambientali dell’assorbimento dei gas ad effetto serra da parte dei castagneti italiani.

Per tutte queste ragioni è necessario affrontare subito la questione: “serve un coordinamento nazionale nel piano di lotta all’insetto parassita” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Ma le azioni per contrastare l’insetto parassita sono al momento ancora in fase di studio e di efficacia limitata.

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