Disastro nucleare di Fukushima (Giappone): spunta l’errore umano

Dal rapporto consegnato dalla Tepco al governo del Giappone è emersa un'altra terribile novità. Il disastro nucleare potrebbe essere stato causato da un errore umano

Nuovi risvolti da Fukushima. La Tepco, società che gestiva il reattore danneggiato durante il terremoto dello scorso 11 marzo, avrebbe infatti dichiarato che alla base della catastrofe nucleare non vi sarebbe stato solo lo tsunami, ma un errore umano.

Dalle 2900 pagine dei registri della Tokyo Electric Power Company, consegnate ieri al governo giapponese, infatti, è emerso che i sistemi di raffreddamento del reattore non furono danneggiati solo dal terremoto e dal conseguente tsunami ma furono disattivati dai tecnici della centrale. In particolare, il ‘condenser system’ di emergenza del reattore 1, quello danneggiato dal sisma, dopo il terremoto rimase attivo per meno di 10 minuti, poi venne bloccato per 3 ore.

I sospetti dell’azienda ricadono adesso sugli addetti all’impianto che avrebbero “arrestato manualmente il sistema in quanto la pressione all’interno del reattore era diventata così bassa che avevano paura di danni”.

La paura dunque potrebbe aver spinto i tecnici di Fukushima ad arrestare manualmente il raffreddamento di emergenza del reattore 1 al fine di scongiurare ulteriori danni al reattore visto che la pressione era scesa bruscamente a 70-45 atmosfere. Tutto ciò avveniva ancor prima che lo tsunami raggiungesse la centrale.

Decisione giusta o sbagliata? Non sta a noi deciderlo. Il governo giapponese, tramite Yukio Edano, ha già richiesto alla Tepco di “presentare una relazione dettagliata su come i lavoratori abbiano arrestato manualmente gli emergency cooling system dei reattori, prima che li colpisse lo tsunami, in modo che possa essere fatta una valutazione”.

Sarà la Tepco ad avere il dovere morale di far luce sulla vicenda. La società ha già annunciato che “indagherà su cosa ha portato alla decisione di spegnere la macchina e se la decisione sia stata corretta”.

Francesca Mancuso

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