A due mesi dalla tragedia nucleare di Fukushima, la notizia del drammatico incidente atomico che ha devastato il Giappone è sostanzialmente scomparsa dai grandi media italiani e internazionali, ma la situazione non è certo migliorata. Proprio nelle ultime ore infatti, la TEPCO, società che gestisce la centrale danneggiata, ha ammesso la fusione del reattore numero 1 e una nuova perdita di acqua radioattiva al reattore 3.
A due mesi dalla tragedia nucleare di Fukushima, la notizia del drammatico incidente atomico che ha devastato il Giappone è sostanzialmente scomparsa dai grandi media italiani e internazionali, ma la situazione non è certo migliorata. Proprio nelle ultime ore infatti, la TEPCO, società che gestisce la centrale danneggiata, ha ammesso la fusione del reattore numero 1 e una nuova perdita di acqua radioattiva al reattore 3.
Insomma la situazione – sebbene lontana dai riflettori mediatici e istituzionali – diventa sempre più drammatica e pericolosa, sia per i cittadini che per l’ambiente.
Secondo quanto ha riferito la TEPCO infatti, la centrale nucleare di Fukushima Daiichi sta perdendo acqua radioattiva dal centro del reattore, quello che sembrava il più vicino alla stabilizzazione, con il rischio che i piani di risanamento per tamponare la peggiore crisi nucleare dai tempi di Chernobyl subiscano dei forti e drammatici ritardi.
Gli operai attualmente impegnati nell’impianto di Fukushima Daiichi, gravemente danneggiato dallo tsunami dello scorso marzo, stanno ancora pompando acqua nei quattro reattori, per abbassare e stabilizzare la temperatura delle barre di combustibili, ma in realtà – nel compiere questa operazione –hanno scoperto che il livello dell’acqua nella vasca pressurizzata, che contiene le barre di uranio, è calato di almeno cinque metri sotto il livello previsto.
“Ci deve essere una perdita importante” – ha confermato pubblicamente Junichi Matsumoto, general manager dell’impianto – le sfere di combustibile si sono probabilmente fuse e sono cadute, e nel processo possono aver danneggiato la vasca di contenimento e creato un buco”.
Insomma, la situazione sembra fuori controllo, senza considerare le conseguenze del riversamento in mare di acqua radioattiva.
Secondo un monitoraggio effettuato da Greenpeace sulle alghe giapponesi infatti, emerge un’altra inquietante realtà: le piante marine che si trovano a 50 chilometri dalla costa giapponese sono radioattive, con gravissime ripercussioni sull’eco-sistema marino e sulla popolazione visto che il Governo non ha ancora vietato la raccolta delle alghe che comincerà nei prossimi giorni.
E in Italia c’è ancora gli elogia il nucleare!