Quarto conto energia: slitta al 20 di aprile la presentazione della bozza sugli incentivi al fotovoltaico alle Regioni

Ancora slittamenti per il Quarto conto energia. Che il Governo fosse in netto ritardo nell’approvazione del nuovo decreto attuativo che regolerà i nuovi incentivi per il fotovoltaico dopo che il decreto Romani ha stabilito la fine al 31 maggio del Terzo Conto energia si era capito già, ma chi attendeva per domani, come promesso dal ministro Saglia, la bozza del Quarto Conto Energia, rimarrà inevitabilmente deluso perché è stata rinviata al 20 di aprile la conferenza Stato-Regione in cui si sarebbe dovuto discutere del futuro delle rinnovabili in Italia. Ritardi e slittamenti che continuano a lasciare nell’incertezza e non fanno altro che innervosire ulteriormente gli operatori del settore. Oltre che alimentare indiscrezioni e successive smentite.

Ancora slittamenti per il Quarto conto energia. Che il Governo fosse in netto ritardo nell’approvazione del nuovo decreto attuativo che regolerà i nuovi incentivi per il fotovoltaico dopo che il ha stabilito la fine al 31 maggio del Terzo Conto energia si era capito già, ma chi attendeva per domani, come promesso dal ministro Saglia, la bozza del Quarto Conto Energia, rimarrà inevitabilmente deluso perché è stata rinviata al 20 di aprile la conferenza Stato-Regione in cui si sarebbe dovuto discutere del futuro delle rinnovabili in Italia. Ritardi e slittamenti che continuano a lasciare nell’incertezza e non fanno altro che innervosire ulteriormente gli operatori del settore. Oltre che alimentare indiscrezioni e successive smentite.

ANIE/GIFI, infatti, ha diramato ieri un comunicato stampa per tranquillizzare i propri associati e tutto il mondo del fotovoltaico in seguito alla pubblicazione di un articolo su Repubblica.it che riportava una ipotesi di Quarto Conto Energia diverso rispetto a quanto richiesto da ANIE/GIFi e da altre associazioni analoghe.

Nella bozza, infatti, non si prevedono meccanismi di particolare salvaguardia per gli investimenti già sostenuti e quelli in corso, un punto sul quale, invece, le associazioni di imprenditori del fotovoltaico hanno insisito molto, anche ANIE/GIFI in tutti gli incontri avuti con il Ministro Romani ed i tencici del Ministero dello Sviluppo Economico. Inoltre si prevedevano limiti alla potenza installabile ad agli incentivi statali. Tutte ipotesi, invece, che le associazioni vorrebbero scongiurare. La bozza fatta trapelare dal quotidiano, dunque, non sarebbe molto dissimile da quella preparata inizialmente ma sulla quale, comunque, si è già avuto modo di dibattere durante gli incontri successivi tra rappresentanti dell’Esecutivo e del fotovoltaico.

ANIE/GIFI, dunque, rassicura sul lavoro svolto fino ad ora e ci tiene a precisare, per bocca dell’addetto stampa Federico Brucciani che abbiamo sentito direttamente, che quella apparsa su Repubblica.it è soltanto una delle prime ipotesi di lavoro, un documento tecnico preliminare e non certo definitivo. L’associazione avrà modo di entrare ulteriomente nel merito della bozza citata e, in generale, nella discussione sul Quarto Conto Energia, durante il workshop organizzato a Napoli dopodomani in collaborazione con ANEA (Agenzia Napoletana Energia e Ambiente). Si tratta del convegno “Le opportunità e le prospettive del Quarto Conto Energia” previsto per il giorno 14 Aprile, in occasione della mostra EnergyMed 2011, presso la Fiera dell’Oltremare di Napoli.

Secondo ANIE/GIFI, dunque, le indiscrezioni apparse sulla stampa sarebbero del tutto irrealistiche anche perché andrebbero totalmente contro lo sviluppo del mercato fotovoltaico. L’associazione, invece, confida nella responsabilità del Ministro Romani nel voler garantire i diritti acquisiti e introdurre un nuovo sistemad’incentivazione che permetta all’Italia di arrivare alla piena competitività, mentre la bozza riproposta su Repubblica.it non garantirebbe l’adeguato sviluppo del mercato né la salvaguardia dei diritti acquisiti e degli investimenti in corso, perché se si confermassero le indiscrezioni di stampa ci sarebbero nuove tariffe ridotte già dal 1° giugno e cap rigidi di potenza incentivabile per tutto il 2011 e 2012. Cioè l’esatto opposto di quanto richiesto proprio da ANIE/GIFi, come riportiamo in un altro articolo, e dalle altre associazioni.

L’atteggiamento responsabile che ci ha visto collaborare con il ministero aveva portato ad una posizione di equilibrio tra le legittime aspettative di crescita del settore e i costi di sistema , ha dichiarato il Presidente del GIFI, Valerio Natalizia, che ha continuato: “La gestione del regime transitorio sino alla fine del 2011, è un condizione inderogabile perché tesa alla salvaguardia dei diritti acquisiti e degli investimenti in essere; pertanto la proposta del Gifi/Anie è di mantenere le tariffe del II quadrimestre del Terzo Conto Energia (DM 08-2010) fino al 30 settembre del 2011 e prevedere una riduzione delle stesse a partire dal 1° ottobre fino al 31 dicembre 2011 senza cap rigidi. A partire dal 2012, un Sistema di Tariffe incentivanti basato sul cosiddetto “sistema tedesco”, senza cap rigidi di potenza incentivabile e l’ introduzione del concetto di “fine lavori certificata. Inoltre, con il sistema alle tedesca le riduzioni degli incentivi saranno proporzionali ai livelli di installazioni e ciò significa uno sforzo da parte dell’industria fotovoltaica di un adeguamento dei prezzi per arrivare alla piena competitività”. “A fronte degli imminenti problemi causati dalla fine del nucleare, il Governo Giapponese sta già provvedendo ad intensificare la politica a sostegno del Fotovoltaico, incontrando la filiera nazionale e proponendo di aumentare gli Incentivi a supporto. Il fotovoltaico oggi, è una reale e concreta soluzione per l’approvvigionamento energetico che permette di mantenere indipendenti gli italiani dalle fluttuazioni del prezzo del petrolio e del gas, per cui confidiamo nella responsabilità del Ministro Romani a voler sostenere il mercato e lo sviluppo della filiera italiana . Con la proposta Gifi-Anie si arriverebbe a garantire la generazione distribuita dell’energia installando impianti fotovoltaici per oltre 20GW al 2016, pari a 3 centrali nucleari, ma senza i problemi della gestione delle scorie e della sicurezza. Inoltre si raggiungerebbe un obiettivo ambizioso: coprire il 10% del fabbisogno elettrico nazionale e uno sviluppo per la filiera italiana di oltre 300.000 posti di lavoro”.

Un dubbio però è lecito: e se tali ritardi fossero proprio dovuti alla difficoltà del Governo di uscire allo scoperto e proseguire con la sua politica di tagli indiscriminati senza tenere conto delle proposte delle associazioni di settore?

Andrea Marchetti

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