Terremoto Giappone, nucleare: la Tepco un mostro atomico

Quella della Tepco (Tokyo Electric Power Corporation) è una storia orrenda, secondo Greenpeace. La società giapponese avrebbe falsificato per oltre venti anni i dati sulle violazioni alle disposizioni sulla sicurezza nei suoi reattori, con decine di resoconti truccati presentati alle autorità di controllo.

Godzilla nucleari, tsunami, terremoti e il fiato sospeso per la centrale di Fukushima. Quella della Tepco (Tokyo Electric Power Corporation) è una storia orrenda, secondo Greenpeace. La società giapponese avrebbe falsificato per oltre venti anni i dati sulle violazioni alle disposizioni sulla sicurezza nei suoi reattori, con decine di resoconti truccati presentati alle autorità di controllo./p>

La Tepco, nata nel 1951, sarebbe un vero e proprio mostro atomico, a detta dell’associazione. Con 17 reattori nucleari cui se ne dovrebbero aggiungere altri 4 tra il 2014 e il 2018, il Godzilla giapponese è poco più piccolo di E.On, Edf e Rwe.

È Der Spiegel che rivela come nel 2006 la Tepco sia stata accusata di aver falsificato dati sulla temperatura dell’acqua di raffreddamento delle centrali. Accuse successive, rese pubbliche nel 2007, sono arrivate all’opinione pubblica senza che gli impianti venissero fermati.

Dal 2000 a oggi, ecco la storia nascosta del Godzilla atomico.

I fatti salienti che Greenpeace mette in luce per sottolineare la gravità della minaccia nucleare:

  • è il 2000 e un reattore della centrale di Fukushima, quello colpito dal terremoto dell’11 marzo, viene spento. Incidenti precedenti, 1994 e 1997, si erano verificati con perdita di radioattività.
  • Passano due anni, siamo nel 2002 e sempre a Fukushima vengono individuatefessurazioni nell’impianto di raffreddamento.
  • A due anni di distanza, nell’agosto del 2004, Der Spiegel parla di quattro operai morti per una fuga di vapore surriscaldato nella centrale di Mihama. È il giorno del 59mo anniversario dell’esplosione atomica su Nagasaki.
  • Nel 2006 a Fukushima si registra una fuga di vapore radioattivo. L’anno seguente un terremoto meno violento di quello registrato in questi giorni, danneggia gravemente l’impianto nucleare della Tepco di Kashiwazaki-Kariwa.
  • Secondo quanto millantato dalla società incriminata, l’impianto colpito nel 2007 sarebbe stato a prova di terremoto. Invece, 1135 litri di acqua radioattiva finiscono nel Mar del Giappone.

Intanto le menzogne non finiscono, perché dopo l’accaduto si scopre che la faglia responsabile del terremoto del 2007 non è mai stata “ufficialmente” identificata dagli approfonditi studi sulla geologia del sito di Kashiwazaki-Kariwa. E la centrale è stata costruita proprio sopra la faglia.

  • È il 2008 e a Fukushima l’ennesimo terremoto provoca la fuoriuscita di acqua da una piscina in cui erano stoccate barre di combustibile nucleare esausto
  • Dal 2009 al 2011 le cose non vanno meglio, anzi. Nel 2009, quattro persone vengono ferite per un incidente nell’impianto. Nel 2010, a tre anni di distanza dal terremoto, dopo numerosi interventi per aumentare al sicurezza e dopo ben undici incendi, solo due reattori erano stati riattivati.
  • L’11 marzo 2011, giorno del sisma, tre erano i reattori ancora chiusi.

Ora, Tepco vorrebbe generare altri 4 reattori nucleari: 2 nell’impianto di Fukushima Daijchi e 2 in quello di Higashidori.

La costruzione, al momento, è stata rinviata di un anno per una valutazione sulla resistenza ai terremoti, nonostante il grado di attendibilità dell’azienda sia piuttosto altalenante.

Serena Bianchi

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