Nel 2010 abbiamo celebrato l’Anno della Biodiversità, mentre il 2011, iniziato da soli due mesi, è stato proclamato dall’Assemblea generale della Nazioni Unite Anno Internazionale delle Foreste: 365 giorni dedicati ai “polmoni verdi” del nostro pianeta, per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla gestione sostenibile e alla tutela delle foreste e spingere i diversi Stati ad assumere impegni concreti e ad attuare politiche ambientali più attente e rigorose.
Nel 2010 abbiamo celebrato l’Anno della Biodiversità, mentre il 2011, iniziato da soli due mesi, è stato proclamato dall’Assemblea generale della Nazioni Unite Anno Internazionale delle Foreste: 365 giorni dedicati ai “polmoni verdi” del nostro pianeta, per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla gestione sostenibile e alla tutela delle foreste e spingere i diversi Stati ad assumere impegni concreti e ad attuare politiche ambientali più attente e rigorose.
Come, ad esempio, la risoluzione votata dal Parlamento Europeo la scorsa estate per bandire dagli scambi commerciali il legno e i suoi derivati provenienti da attività illegali, che minacciano la sopravvivenza stessa di boschi e foreste, mettendo a repentaglio gli ecosistemi e gli equilibri ambientali.
Attraverso un fitto calendario di eventi che avranno luogo nel corso dell’intero 2011 in diverse zone del mondo, dall’Africa, all’Estremo Oriente passando per l’Europa e il continente americano, le Nazioni Unite puntano a stimolare riflessioni e dibattiti a difesa di un bene che appartiene a tutti noi ma che è costantemente minacciato da speculazione, incuria e inquinamento. Il logo ideato per l’iniziativa evidenzia proprio questo intento, celebrando e valorizzando le foreste come patrimonio comune dei popoli e sottolineando come il rispetto e la protezione delle aree forestali possa favorire la biodiversità, mitigare i cambiamenti climatici e contribuire a tutelare l’ambiente.
Concentrate in regioni quali l’Amazzonia, il Canada, il Sud-est asiatico, l’Africa Centrale e l’ex Unione Sovietica ed estese su circa il 30% della superficie terrestre (una percentuale pari a circa 3,9 miliardi di ettari), le foreste rappresentano un bene ambientale ed economico di valore inestimabile: ospitano circa l’80% delle specie animali e vegetali esistenti, producono il 40% dell’ossigeno presente in atmosfera, contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio idrogeologico del territorio, forniscono acqua e cibo per la sopravvivenza di tutti gli organismi viventi e sono una fonte preziosa di risorse quali legname epiante medicinali. Inoltre, ben 300 milioni di persone vivono nelle aree forestali del mondo e le attività economiche legate alle foreste influiscono sulla vita di 1,6 miliardi di persone.
Nonostante simili percentuali e numeri, la maggior parte di questo patrimonio inestimabile è costantemente minacciata: solo il 13% delle foreste gode, infatti, di un’adeguata protezione, sottoforma di aree protette, parchi nazionali o di altre tipologie di tutela, mentre continuano a imperversare fenomeni come la deforestazione, per quanto in sensibile diminuzione rispetto al passato. Si calcola che ogni giorno vengano distrutti in tutto il mondo circa 350 km quadrati di foresta per la conversione delle aree verdi in terreni destinati ad agricoltura e allevamento. Stando al rapporto della FAO sullo stato delle foreste nel mondo la deforestazione affligge in modo particolare le zone tropicali del mondo, concentrandosi in Sud America, Africa ed Asia.
Una seconda piaga è rappresentata dagli incendi, che compromettono ogni anno circa l’1% delle foreste, colpendo spesso anche l’area mediterranea, in particolare nei mesi estivi: negli ultimi dieci anni nella sola Italia si sono verificati circa 7 mila incendi e sono andati in fumo, in media, circa 80 mila ettari di superficie forestale all’anno, con picchi nel 2003 e nel 2007. Una terza minaccia, forse un po’ meno nota, è rappresentata dalle infestazioni da parte di insetti e parassiti che, secondo le stime, danneggiano circa 35 milioni di ettari di aree forestali all’anno.
L’ultimo rapporto FAO evidenzia anche le opportunità economiche che possono derivare da una gestione corretta e sostenibile delle risorse forestali: la stessa industria collegata alle foreste può svolgere un ruolo fondamentale nell’affermarsi di un’economia davvero green, procedendo sistematicamente con ilrimboschimento e facendo maggiore uso di materiali di scarto e fibre non legnose nei processi di lavorazione dei propri prodotti.
E noi consumatori, invece, cosa possiamo fare per celebrare degnamente l’anno delle foreste? Nel nostro piccolo potremmo impegnarci a non sprecare legno, carta e derivati, recuperando e riciclando il più possibile, e a fare attenzione alla provenienza di ciò che acquistiamo, leggendo le etichette e preferendo sempre prodotti tracciabili e certificati.