Il gesto è lo stesso. Stringere con forza la bomba nella mano, far fare al braccio mezzo giro indietro, prendere lo slancio e tirare. Nulla di più semplice. Se non fosse che in questo caso l’obiettivo non è quello di uccidere un nemico situato a poche centinaia di metri, ma far crescere un fiore in quello stesso angolo della strada.
Il gesto è lo stesso. Stringere con forza la bomba nella mano, far fare al braccio mezzo giro indietro, prendere lo slancio e tirare. Nulla di più semplice. Se non fosse che in questo caso l’obiettivo non è quello di uccidere un nemico situato a poche centinaia di metri, ma far crescere un fiore in quello stesso angolo della strada.
L’oggetto del misunderstanding sono delle sorte di bombe a mano dallo spirito pacifico: le chiamano bombe-seme e stanno velocemente spopolando tra i guerrilla gardeners di tutto il mondo. Sotto un guscio duro di argilla essiccata si nasconde della semplice terra nella quale sono già stati messi dei semi che una settimana dopo lo scoppio inizieranno a germogliare.
Le più chic per il momento sono le Flower Granade, prodotte una coppia di designer inglesi per Suck UK. Tony Nguyen e Snowhome si sono cimentati nella fedele ricostruzione della forma di una mina che brillando fa fuoriuscire solo una mini aiuola di terra.
Per somiglianza all’originale seguono le bombe seme di Kabloom. Sembrano granate colorate ma in realtà sono realizzate in fogli di carta assemblati.
Poi ci sono quelle che tengono meno alle similitudini con le cugine cattive e al contrario sono distribuite come se fossero caramelle, attraverso appositi distributori di fronte ai bar e ai locali. Accade negli Stati Uniti dove un altro gruppo di giovani creativi con il pollice verde ha disseminato in giro per la città di Los Angeles le macchinette distributrici di palline di argilla contenenti semi di vari fiori.
Nata dalla collaborazione tra The COMMONstudio e Greenaid for Change () , l’iniziativa si chiama “Change for Change” , cambia per cambiare in sostanza. Una doppia sfida, quella che viene posta all’incauto acquirente che, invece di infilarsi la caramella in bocca, può optare per un momento da leone nella giungla metropolitana compiendo il suo gesto da vero guerrilla gardener.
Essere un guerrigliero del verde, del resto, non richiede un’enorme dose aggiuntiva di coraggio. A volte basta essere stanchi di vedere attorno solo distese di cemento e pensare che lì dove c’è un’intercapedine nell’asfalto potrebbe nascere un fiore. I primi rivoluzionari in materia sono stati i civilissimi cittadini newyorkesi che a un certo punto si impossessarono di un angolo tra la Bowery e la Houston Street facendolo diventare un giardino tuttora entrato a pieno titolo tra le aree verdi della città.
In Italia i guerriglieri del verde hanno cominciato ad attivarsi da pochi anni. Il primo gesto di un certo peso che si ricorda è stato quello del gruppo Badili Badiola in un’aiuola di Torino nel 2007. Oggi sono più diffusi e votati a coinvolgere la popolazione in azioni dal respiro collettivo. È per queste rivoluzioni non violente che la bomba seme calza a pennello. Recentemente un’associazione sarda Marrai A Fura ha realizzato la prima macchinetta che distribuisce bombe-seme. Chiusi in un involucro di terra cruda, si trovano calendula, nasturzium, astro, fiori di roccia e altri semi ad alta germinabilità. La biodiversità racchiusa tutta in un’esplosione.
Ma non basta gettare con forza la bomba a terra o su un angolo della strada. Il vero guerrigliero innanzitutto si muove quando scende la sera, munito di innaffiatoio e zappetta per sistemare la terra. Torna poi sul luogo del delitto nelle serate successive a verificare se la terra sta reagendo bene fino a vedere quando il primo germoglio prende coraggio e viene fuori.
Tutti quindi possono essere battaglieri soldati di questa guerra urbana. Si può cominciare producendo in casa le stesse bombe seme. Basta avere a disposizione dell’argilla, del terriccio e dei semi di fiori. Si prende l’argilla e la si modella fino a renderla della forma di un disco sottile. Si appoggia sulla mano e si aggiunge terra insieme con i semi della pianta che preferite. Si chiude il disco all’estremità, facendo aderire tutte le parti e si buca la pallina così ottenuta con una cannuccia per agevolare l’esplosione. In alternativa, se non avete tempo o voglia di cimentarvi nel fai-da-te, potreste pensare di acquistarle già fatte sul sito Esty: al costo di 7 dollari più spese di spedizione riceverete a casa 30 coloratissime bombe seme fatte a mano.
Ora siete pronti a disperdervi per le vie più grigie delle vostre città e trasformarle in improvvisi piccoli eden.
Pamela Pelatelli
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