Ecco un progetto ideale per far passare più in fretta l'inverno: la realizzazione di un “velomobile” in bambù, con tanto di scultura vegetale sul tettuccio. Un'idea, detto fra noi, più facile a dirsi che a farsi, perché occorre una certa conoscenza delle proprietà torcenti di questo materiale, e sono necessarie nozioni di bio architettura. E, perché no?, anche un pollice verde quel tanto da permettere la realizzazione di un veicolo simile
Ecco un progetto ideale per far passare più in fretta l’inverno: la realizzazione di un “velomobile” in bambù, con tanto di scultura vegetale sul tettuccio. Un’idea, detto fra noi, più facile a dirsi che a farsi, perché occorre una certa conoscenza delle proprietà torcenti di questo materiale, e sono necessarie nozioni di bio architettura. E, perché no?, anche un pollice verde quel tanto da permettere la realizzazione di un veicolo simile.
Per il momento, l’idea è venuta a un giovane designer, Alexander Vittouris, che in questi giorni ha presentato un veicolo (che innovativo e “originale” è ancora dir poco) realizzato interamente con materie naturali.
L’Ajiro (questo il nome scelto per il “velomobile”) è un veicolo a tre ruote, nel quale il conducente si posiziona, seduto, fra due grandi ellissi che formano il telaio portante del triciclo. La pedalata avviene agendo sulla ruota anteriore; due leve, presenti sul pavimento, azionano altrettanti leveraggi che, collegati alle ruote posteriori (sterzanti), determinano la direzione da seguire.
E fino a qui, non ci sarebbe niente di eccezionale. La particolarità sta nel fatto che tutto l’Ajiro è stato interamente fabbricato in bambù, un materiale che rivela sempre di più la propria versatilità per un suo potenziale utilizzo di tutti i giorni. Dal telaio ai cerchi ruota, dal “sedile – fondo scocca – parafango” (ottenuto con l’impiego di strisce di bambù intrecciate): tutto, qui, è green. Ma soprattutto la struttura, in quanto il telaio è stato “coltivato” direttamente sulla pianta stessa prendendo la forma attraverso la tecnica dell’alboricoltura, tenendo conto del naturale procedimento di crescita della pianta, senza intervenire dunque successivamente in un impianto di produzione.
Come se non bastasse, l’idea di mobilità urbana personale ed eco friendly viene accentuata dalle foglie di bambù, presenti sul tettuccio.
Insomma: il bambù si dimostra ogni giorno più versatile. Dopo la bicicletta Bamboo Bike (di cui avevamo fornito il tutorial per realizzarla: un altro piccolo suggerimento per riempire le fredde serate invernali) e la carrozzeria dei taxi di Tabontabon, nelle Filippine, che per il 90% è fatta di bambù; dopo il suo impiego nell‘arredamento, nell’abbigliamento, nella cosmesi e nell’hi-tech, ora il bambù serve anche per i prototipi di veicoli.
Piergiorgio Pescarolo
Fonte: Design Award