Alto Adige: tassa sui cani. La LAV: “Iniqua, anacronistica e negativa”

Nell’era in cui si cerca di combattere il randagismo, nell’Alto Adige-Sud Tirolo spunta l’ipotesi di introdurre una tassa sui cani. Immediata – naturalmente – la reazione della LAV di Bolzano, che ha definito l’iniziativa come “Iniqua, anacronistica e negativa per la lotta al randagismo”.

Nell’era in cui si cerca di combattere il randagismo, nell’Alto Adige-Sud Tirolo spunta l’ipotesi di introdurre una tassa sui cani. Immediata – naturalmente – la reazione della LAV di Bolzano, che ha definito l’iniziativa come “Iniqua, anacronistica e negativa per la lotta al randagismo”.

L’idea di introdurre la tassa sui cani è stata lanciata dal Presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder (Svp), insieme all’Assessore alle Finanze, Roberto Bizzo (Pd) con l’articolo 25 del Disegno di Legge della Finanziaria 2011 per l’Alto Adige-Sudtirolo, già approvato dalla Terza Commissione e in attesa del voto in Consiglio Provinciale, che si terrà la prossima settimana.
L’iniziativa permetterebbe ai Comuni di reintrodurre l’imposta di 50 euro annuali per ogni cane; una somma destinata poi alla realizzazione di aree verdi dedicate agli animali e alla pulizia delle aree urbane. La proposta prevede anche aumenti fino a 150 euro per i cani “pericolosi” (espressione abolita dall’Ordinanza in vigore del Ministero della Salute) e per quelli denominati (senza alcun criterio) di “grossa taglia”.

Chiediamo al Presidente Durnwalder, all’Assessore Bizzo, ai Consiglieri, di ritirare l’articolo 25 di questo Disegno di Legge – ha detto la LAV – La riesumazione di un’imposta prevista nel periodo fascista da un Regio Decreto e abolita nel 1993 dal Governo Amato, imposta cui peraltro dovrebbero sottostare anche tutti coloro che dovessero trascorrere più di due mesi d’estate nella propria seconda casa, è un provvedimento negativo per la lotta al randagismo poiché disincentiva l’adozione ed è penalizzante per coloro che, avendo adottato un quattro zampe dal canile hanno già dato un contributo notevole sia in termini economici, facendo risparmiare denaro alle amministrazioni, che di contrasto del fenomeno”.

L’associazione animalista ha chiesto a tutti i consiglieri di non approvare l’articolo 25 e ha presentato una lista di emendamenti finalizzati alla creazione di un fondo di solidarietà per la prevenzione del randagismo.

Verdiana Amorosi

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