“Guidi un SUV? Sei un potenziale 'assassino' per l'ambiente”. Ma si potrebbe pure dire, parafrasando i messaggi stampati sui pacchetti di sigarette: “Chi guida un SUV inquina anche te, digli di smettere”. E' un paradosso? Nemmeno poi tanto, se dall'India arriva un appello al disincentivo alla vendita dei grossi Sport Utility Vehicle, indicati come dannosi per la salute, ammazza-atmosfera e portatori “malati” di smog.
“Guidi un SUV? Sei un potenziale ‘assassino’ per l’ambiente”. Ma si potrebbe pure dire, parafrasando i messaggi stampati sui pacchetti di sigarette: “Chi guida un SUV inquina anche te, digli di smettere”. È un paradosso? Nemmeno poi tanto, se dall’India arriva un appello al disincentivo alla vendita dei grossi Sport Utility Vehicle, indicati come dannosi per la salute, ammazza-atmosfera e portatori “malati” di smog.
Insomma: abbiamo proprio bisogno, per i nostri spostamenti, dei massicci veicoli caratterizzati da dimensioni non proprio da utilitaria e motori a grossa cilindrata? Secondo il ministro indiano dell’Ambiente, assolutamente no.
Ed è quanto ha dichiarato Jairam Ramesh, in questi giorni, a una delegazione dell’Onu. Il rappresentante nazionale dell’Ambiente, in un colloquio con la delegazione delle Nazioni unite, ha criticato in maniera pesante l’utilizzo dei SUV per gli spostamenti quotidiani, definendolo “Un crimine” nei confronti dell’ambiente, già abbastanza appesantito dallo smog prodotto dal comparto industriale di una Nazione come l’India, in rapido sviluppo e, quindi, in una posizione più delicata sul fronte dell’inquinamento rispetto ai Paesi occidentali.
Quanto alla loro diffusione (una questione che va a braccetto con l’aumento esponenziale del reddito da parte dei new rich all’ombra del Taj Mahal, che vedono nel SUV l’ostentazione di uno status symbol sociale), Ramesh ha sottolineato come se ne possa porre un freno attraverso delle politiche fiscali di disincentivo: “Ovviamente non possiamo obbligare le persone all’acquisto di una vettura anziché di un’altra – riconosce il ministro indiano all’Ambiente – Tuttavia, possiamo pensare alla messa in pratica di una serie di politiche fiscali che possano essere d’aiuto al raggiungimento dell’obiettivo di minori emissioni nel settore dei trasporti”.
In che modo? Magari incentivando l’utilizzo di carburanti più “puliti”: “Dobbiamo avviare una riforma efficace nella politica dei carburanti, e della benzina in particoloare. Ad esempio, potremmo sostenere l’acquisto del GPL”.
Piergiorgio Pescarolo