I romani apprezzano sempre di più la spesa eco-sostenibile. Lo dimostra il grande successo di “Buono per te, sostenibile per l'ambiente'', il villaggio allestito a Roma, inaugurato sabato scorso a piazza San Giovanni e realizzato grazie a Legambiente e Barilla che in questa tre giorni all'insegna dell'educazione alimentare e dell'eco-spesa ha registrato oltre 10.000 visite (12.000 alle ore 20 di ieri sera).
I romani apprezzano sempre di più la spesa eco-sostenibile. Lo dimostra il grande successo di “Buono per te, sostenibile per l’ambiente”, il villaggio allestito a Roma, inaugurato sabato scorso a piazza San Giovanni e realizzato grazie a Legambiente e Barilla che in questa tre giorni all’insegna dell’educazione alimentare e dell’eco-spesa ha registrato oltre 10.000 visite (12.000 alle ore 20 di ieri sera).
Un’occasione per rilanciare i valori dell’agricoltura locale e della dieta mediterranea, tanto invidiata all’estero, buona e soprattutto sana. Il Villaggio Barilla infatti, attraverso un viaggio ludico e interattivo, illustra un percorso gastronomico che fino ad oggi ha già coinvolto 1200 bambini di 45 classi cui è stata insegnata la Doppia Piramide Alimentare e Ambientale, un modo per comunicare loro i principi alla base di un’alimentazione sana e sostenibile.
”Siamo qui per inaugurare questo importante progetto, che ci consente di condividere il modello della Doppia Piramide Alimentare e Ambientale – aveva commentato Paolo Barilla, Vicepresidente del Gruppo Barilla al taglio del nastro – Il modello comunica che c’è una grande opportunità: la salute delle persone e le risorse del pianeta possono essere difese semplicemente adottando il modello alimentare Mediterraneo: un modello eccellente che unisce benefici nutrizionali e basso impatto ambientale senza rinunciare al piacere della tavola”.
E in questo week end facendo il calcolo degli eco-scontrini ricevuti alla fine del percorso di spesa che spiegano l’impatto ambientale e l’apporto nutrizionale degli alimenti scelti, è stato rilevato come l’impronta ecologica media per eco-scontrina sia stata di circa 27 metri quadrati, valore in linea con la Dieta mediterranea che rappresenta un eccellente stile alimentare a basso impatto ambientale.
Nel complesso, l’impronta ecologica totale, prodotta dagli oltre 10.000 romani che hanno fatto la spesa “virtuosa” è stata di 155.000 metri quadrati globali di territorio, pari ai due terzi della superficie totale della Stazione Termini: un risultato virtuoso se confrontato con l’impronta ecologica a stelle e striscie superiore del 60% a quella mediterranea.
Come abbiamo visto al momento della sua presentazione, la Doppia Piramide “mostra il valore della Dieta Mediterranea, sia dal punto di vista della salute dell’uomo che della salvaguardia dell’ambiente. In questo modello, infatti, tutti gli alimenti sono compresi, non ci sono alimenti buoni o cattivi. Varietà, equilibrio dei nutrienti e gusto sono i pilastri di questo stile alimentare che raccomanda di mangiare in maniera più abbondante e frequente gli alimenti alla base della Piramide Alimentare e in maniera più moderata quelli posti via via verso il vertice, sostenendo inoltre un modello alimentare che riduce l’impatto ambientale e migliora la gestione delle risorse naturali“.
Così se alla base della Piramide Alimentare ci sono gli alimenti che andrebbero consumati con più abbondanza e frequenza, nella Piramide Ambientale in alto ci sono gli alimenti con una maggiore impronte ecologica e dunque un maggior impatto sull’ambiente. Confrontando le due piramidi si nota come gli alimenti che secondo la scienza andrebbero consumati maggiormente sono anche quelli che hanno un impatto ambientale minore e viceversa.
“È importante non solo per la salute e per l’ambiente – ha detto Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, riferendosi alla dieta mediterranea – ma anche perché rappresenta un elemento fondamentale dell’identità del nostro paese, di riconoscibilità della tradizione e della cultura italiana. Educare al consumo consapevole e ai corretti stili di vita significa quindi anche mettere in campo un’azione di enorme valenza politica e sociale. Ed e’ per questo che crediamo utile collaborare con le aziende che investono in innovazione tecnologica e tutela dell’ambiente come Barilla, unica tra le aziende alimentari più note, ad aver aderito al protocollo degli industriali per la riduzione della CO2”.
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