Il Sistri - Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti – sarebbe dovuto partire domani. E invece – a causa di ritardi dovuti a problemi tecnici e gestionali – verrà sicuramente rinviato, probabilmente anche di due mesi.
Intanto, per risolvere i problemi in corso e dare l’avvio a questa nuova gestione, i tecnici del ministero dell’Ambiente e quelli dell’Albo Gestori Rifiuti stanno cercando di trovare una soluzione che permetta alle imprese coinvolte, ma non ancora pronte per questa rivoluzione digitale, di essere operative nel più breve tempo possibile, visto che la data dell’avvio era prevista per domani.
Ad oggi non è ancora stato comunicato quale sarà l’iter di proroga, che in teoria potrebbe essere concessa a tutte le imprese partecipanti al progetto, oppure unicamente alle aziende ritardatarie. La proroga formalizzata all’avvio del Sistri dovrebbe avvenire tra poche ore e alcune indiscrezioni vedono l’ipotesi dell’estensione a tutti quella più accreditata, ma anche qualora si desse seguito alla proroga ad personam (limitata alle aziende ritardatarie) si tratterebbe comunque del 50% delle realtà coinvolte.
Inoltre, manca una regolamentazione chiara e certa, che preveda sanzioni per coloro che non rispettino l’iter stabilito dal Sistri e l’estensione di questo disciplinare alle aziende straniere, che allo stato attuale hanno la possibilità di operare come vogliono, senza tener conto di questo nuovo sistema.
E intanto proprio oggi, rispondendo al question time alla Camera, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo avrebbe chiesto formalmente alla presidenza del Consiglio di “rimuovere il segreto di stato per rendere trasparente tutto il processo”.