Recuperare i rifiuti elettronici, sostenere la natura e ricevere tre nuove lampadine a basso consumo in omaggio. Il tutto con un solo gesto: quello di andare a ritirare - gratuitamente - la nuova Bulb box presso uno dei 18 punti vendita IKEA in Italia.
Recuperare i rifiuti elettronici, sostenere la natura e ricevere tre nuove lampadine a basso consumo in omaggio. Il tutto con un solo gesto: quello di andare a ritirare – gratuitamente – la nuova Bulb box presso uno dei 18 punti vendita IKEA in Italia.
Si tratta di una scatola di cartone dove raccogliere, le lampadine fluorescenti compatte che non funzionano più e che, una volta riempita, va riconsegnata nei negozi IKEA che provvederanno a conferire i rifiuti così raccolti ad Ecolight, il consorzio RAEE che in Italia gestisce il corretto smaltimento e il recupero delle lampadine a basso consumo.
Per ogni scatola consegnata, IKEA regalerà ai suoi clienti IKEA Family un buono per una confezione di tre lampadine“Sparsam E27” da 11W e, in più, donerà al WWF, un euro a sostegno dei progetti di conservazione portati avanti dall’associazione ambientalista.
L’iniziativa, che può considerarsi la prima di questo genere in Italia ed è già stata proposta con successo da Ikea in Norvegia, ha fissato come obiettivo quello di “raccogliere almeno la metà delle scatole che sono in distribuzione”, precisa Riccardo Giordano, environmental manager di IKEA Italia. “Che significa, riciclare oltre 100mila lampadine evitando così la dispersione nell’ambiente di una quota significativa di sostanze inquinanti pericolose come mercurio e polveri fluorescenti, ma anche permettendo il recupero di quasi 7 tonnellate di vetro“.
“Vogliamo fare ‘un altro passo avanti’ nell’attenzione per l’ambiente – prosegue Giordano – stimolare i nostri clienti a recuperare correttamente le lampadine a risparmio energetico. E stimolare, nel contempo, all’uso di lampadine che consumano l’80% in meno delle tradizionali lampadine a incandescenza e hanno una durata circa dieci volte superiore».
Anche perché le lampadine a risparmio energetico, proprio per il loro contenuto di mercurio, (in media ne hanno un milligrammo, ma tanto basta a contaminare 4mila litri d’acqua) vanno smaltite con attenzione e, non a caso, la normativa le annovera tra i rifiuti pericolosi equiparandole, a differenza delle normali lampadine ad incandescenza, ai RAEE.
«Un loro corretto trattamento permette non solamente di smaltire le componenti inquinanti, ma anche di recuperare vetro che viene riutilizzato, per esempio, nella creazione di oggetti in vetro, nuove lampadine, ma anche piastrelle – spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio che si occupa della gestione e dello smaltimento dei RAEE che ritirerà la lampadine esauste raccolte – L’anno scorso, in Italia, sono state raccolte più di 900 tonnellate tra lampadine a risparmio energetico e neon. Nei soli primi sei mesi di quest’anno, la raccolta sta raggiungendo le 1.400 tonnellate, facendo così presagire almeno un raddoppio rispetto al 2009».
Insomma un piccolo gesto di sensibilizzazione dei cittadini sul corretto smaltimento dei rifiuti che ci permette di contribuire in prima persona alla riduzione delle emissioni di gas serra e della dispersione di sostanze tossiche nell’ambiente. Oltre che dare una mano alla natura in modo diretto sostenendo l’attività del WWF il quale, ci tiene a ricordare come “ormai siamo in piena fase di transizione nell’uso delle vecchie lampadine a incandescenza in virtù della normativa europea che ha sancito la progressiva messa al bando delle vecchie lampade a incandescenza: già oggi sono fuori mercato quelle con potenza da 100 e da 75 watt, entro il 2011 toccherà a quelle 60W e da settembre 2012 tutte le altre di inferiore potenza. L’Unione Europea, attraverso l’eliminazione delle lampade inefficienti, conta nel 2020 di arrivare a risparmiare, nel solo settore domestico, circa 39 miliardi di kWh all’anno (rispetto ai consumi stimati per quella data) e questo eviterà l’emissione di oltre 15 milioni di tonnellate di CO2”.
Simona Falasca