Da tre mesi assistiamo alla marea nera nel Golfo del Messico, tra tentativi di fermare la perdita, cifre e bilanci sempre più allarmanti. Un evento drammatico per l’ambiente e per gli ecosistemi locali e brutto colpo per l’economia della regione, con danni alla pesca e al turismo. Ma anche una “fonte di ispirazione” per la sensibilità di alcuni artisti, che hanno recepito e interpretato in modo soggettivo e unico l’incidente della ormai tristemente famosa Deepwater Horizon. Tra questi artisti troviamo anche la fotografa americana Jane Fulton Alt,
![Crude](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2010/07/Crude.jpg)
Da tre mesi assistiamo alla marea nera nel Golfo del Messico, tra , cifre e bilanci sempre più allarmanti. Un evento drammatico per l’ambiente e per gli ecosistemi locali e brutto colpo per l’economia della regione, con danni alla pesca e al turismo. Ma anche una “fonte di ispirazione” per la sensibilità di alcuni artisti, che hanno recepito e interpretato in modo soggettivo e unico l’incidente della ormai tristemente famosa Deepwater Horizon.
Da Katrina al disastro del Golfo del Messico, quindi, per testimoniare lo sconcerto e l’angoscia di un artista di fronte ad una catastrofe umana e ambientale. Nasce così Crude Awakening, dove “crude” sta per “rozzo”, “volgare”, ma anche per “greggio”, a creare un gioco di parole di particolare impatto. Nella serie fotografica, delle persone di tutte le età – singoli, coppie, famiglie, gruppi… – sono ritratte su spiaggia, in costume e sporche di petrolio. L’ambientazione e le espressioni del volto trasmettono una profonda solitudine e un profondo smarrimento: un modo per sottolineare l’impotenza con cui assistiamo a disastri e catastrofi. Ma anche un invito a reagire e a rimediare, a fare ciascuno la propria parte.
“Vivendo sulle sponde del Lago Michigan, – dichiara la Fulton Alt sul suo sito internet – sono profondamente consapevole delle proporzioni disastrose della perdita di petrolio che si è verificata nel Golfo del Messico, e delle sue conseguenza su ogni forma di vita (…). Questa catastrofe naturale, sociale ed economica porta alla nostra attenzione un problema ancora maggiore, fonte di indicibili sofferenza: lo sfruttamento indiscriminato delle risorse della Terra. Ne siamo tutti responsabili, perché abbiamo stili di vita insostenibili dal punto di vista energetico. Per questo, dobbiamo farci carico della soluzione, e lavorare insieme per proteggere gli equilibri della vita sulla Terra.”
Affinché un disastro ambientale possa diventare occasione di riflessione e di impegno.
Guarda la Galleria fotografica sul sito di Jane Fulton Alt
La serie fotografica Crude Awakening è anche su You Tube: