Impianti fotovoltaici installati nelle discariche: l’Emilia Romagna dice stop al consumo del suolo

In Emilia Romagna è appena stato firmato un accordo proomosso dalla stessa Regione per permettere l'installazione di impianti fotovoltaici nelle ex discariche in modo da non togliere suolo all'agricoltura

La cementificazione del territorio, che prosegue implacabile dagli anni del boom economico, è un problema grave in ogni regione del nostro “bel paese”. Si chiama consumo del suolo: dove un tempo c’era la campagna oggi ci sono parcheggi, aeroporti, centri commerciali, fabbriche, magazzini, fino ad arrivare ai cosiddetti ecomostri. E così per il fotovoltaico installato a terra, che pur con tutti i benefici del caso viene accusato da più parti di sottrarre all’agricoltura territorio prezioso.

Meglio sarebbe utilizzare sempre e soltanto i tetti degli edifici. Ma qualcuno ha pensato anche alle discariche esaurite, superfici già “coperte” e a destinazione vincolata per un numero elevato di anni. È il caso dell’Emilia-Romagna, dove è appena stato firmato un accordo promosso dalla stessa Regione per permettere l’installazione di impianti fotovoltaici proprio su questo tipo di superfici. Il potenziale è altissimo: 1.214.000 metri2 per 56,5 MWp (+ 50 % rispetto all’attuale potenza installata), con un taglio annuale alle emissioni di CO2 pari a 39.224 tonnellate.

42 i siti utilizzabili, considerando sia le ex-discariche gestite da Hera sia quelle gestite da Iren (società nata dalla fusione tra Enia e Iride). Ma non saranno solo gli Enti gestori del servizio rifiuti a beneficiare dell’accordo: anche gli Enti locali, l’Energy Service Company (ESCO) a maggioranza pubblica, i privati che ne faranno richiesta, potranno realizzare i propri impianti sfruttando questo tipo di superfici.

Dal punto di vista economico è un ottimo e sicuro investimento anche per le imprese” ha detto l’assessore regionale alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli “che possono sfruttare questa opportunità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili investendo in Emilia-Romagna. È un impegno anche per le nostre multiutility a contribuire a una crescita durevole e sostenibile”. E Sabrina Freda, assessore all’ambiente e alla riqualificazione urbana, vede l’accordo come “un segnale forte affinché il fotovoltaico venga installato sui tetti o su terreni già compromessi, ma non sui campi agricoli, per non produrre un ulteriore consumo del territorio”.

Accordo che, in linea con gli obiettivi del Piano energetico regionale e con il programma di legislatura del presidente Vasco Errani, è stato firmato – oltre che dagli assessori Muzzarelli e Freda – anche dal presidente di Confeservizi Emilia-Romagna Graziano Cremonini, dal direttore Anci regionale Antonio Gioiellieri e dal direttore Upi Emilia-Romagna Enrico Manicardi.

Roberto Zambon

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