Sono stati assolti gli scienziati accusati di aver manipolato e nascosto una serie di email che avrebbero confutato i dati sullo stato del cambiamento climatico.
Sono stati assolti gli scienziati accusati di aver manipolato e nascosto una serie di email che avrebbero confutato i dati sullo stato del cambiamento climatico.
Secondo le ricostruzioni, nel mese di novembre il gruppo di scienziati avrebbero fatto sparire più di mille email con dati importanti sullo stato dei cambiamenti climatici che sono state però intercettate dal server dell’università inglese di East Anglia e rese note in occasione delle’inaugurazione del summit di Copenhagen sul clima.
Sfruttando l’onda della confusione, gli scienziati più scettici nei confronti delle variazioni del clima (spesso foraggiati da aziende americane che hanno tutto l’interesse a smentire tale realtà) ne hanno approfittato per accusare l’equipe di esperti di aver manipolato in modo deliberato i dati per sostenere la teoria del riscaldamento globale ad opera dell’uomo.
Dopo mesi di indagini però il gruppo incaricato di fare chiarezza su quello che è stato ribattezzato Climategate, guidato da Muir Russell, responsabile dell’Independent climate change review, ha assolto gli scienziati asserendo che i dati contenuti nelle mail scomparse non apportavano nulla di determinante. Si tratta infatti di informazioni cancellate per errore, che non avrebbero apportato alcuna modifica alle attuali conoscenze sul cambiamento climatico.
Il tutto è nato da una notizia legata ad alcuni segni circolari individuati nei tronchi degli alberi, che avevano dato risultati confortanti agli scettici: secondo loro quindi gli accademici avevano amplificato i dati sul cambiamento climatico. In realtà, secondo il verdetto non c’è stata alcuna manipolazione né sugli alberi, né sui dati scaturiti dagli studi. Il cambiamento climatico c’è e resta quindi inconfutabile.
Foto: http://newsbusters.org/