Si è tenuta questa mattina all'Hotel Quirinale di Roma (via Nazionale n°7) la premiazione del concorso Comuni Ricicloni 2010, organizzato, come ogni anno, da Legambiente. A vincere è un piccolo paesino bellunese, Ponte nelle Alpi, che già l'anno scorso dimostrò di avere le carte in regola piazzandosi in seconda posizione.
Il Nord Italia resta l’area geografica più attenta al riciclo, con il Veneto in testa alla classifica delle regioni (67% delle amministrazioni virtuose sul totale dei comuni). Ma la situazione sta cambiando: Salerno ad esempio è “campione del Sud Italia”, grazie a una raccolta differenziata a domicilio estesa in tutta l’area urbana. C’è poi la Campania – di cui vi avevamo già parlato qualche giorno fa a proposito del Rapporto Comieco 2009 – una regione che tra mille difficoltà sta dimostrando la propria voglia di cambiare.
Ecco allora nel dettaglio tutti i comuni virtuosi premiati suddivisi per categoria:
I problemi, tuttavia, rimangono. “Nonostante l’imperdonabile silenzio di molti media nazionali” – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – “ci sono regioni come la Sicilia che vivono una grave emergenza rifiuti, con montagne di immondizia in strada, spesso oggetto di pericolosi incendi. Il modello da seguire esiste ed è costituito dai comuni ricicloni trapanesi e agrigentini che hanno performance di raccolta e riciclaggio paragonabili a quelli del Nord Italia”.
A questo proposito Legambiente ha stilato un piano d’azione in 10 punti per affrontare qualsiasi “emergenza rifiuti” :
1. Aumentare il costo dello smaltimento in discarica
2. Diffondere le raccolte differenziate domiciliari in tutti i Comuni italiani
3. Completare la rete impiantistica per il recupero e il trattamento dei rifiuti
4. Rivedere il sistema di premialità/penalità per premiare la riduzione e il riciclaggio
5. Promuovere la diffusione delle buone pratiche locali sulla prevenzione
6. Avviare la redazione del Programma nazionale di prevenzione
7. Promuovere la qualità delle raccolte differenziate per massimizzare il riciclaggio
8. Garantire la certezza normativa, a partire dal passaggio tassa/tariffa
9. Non riaprire la stagione dei commissariamenti per l’emergenza rifiuti
10. Introdurre i delitti ambientali nel codice penale e istituire un fondo per le bonifiche dei siti orfani
Particolare attenzione dovrebbe essere dedicata alle buste (o sacchetti) di plastica, che ogni anno mietono in tutto il mondo migliaia di vittime tra pesci, tartarughe, cetacei, delfini e quant’altro. Sono già 150 i comuni italiani che hanno messo al bando questo oggetto d’uso quotidiano obsoleto, ma il problema rimane ancora gravissimo. Per fortuna tutti, d’ora in poi, potranno fare la propria parte, oltre che utilizzando buste di stoffa, cotone, canapa, ecc, firmando la petizione lanciata dalla stessa Legambiente all’indirizzo puliamoilmondo.it.
Il dossier completo è invece disponibile sul sito www.ecosportello.org
Roberto Zambon